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Torino, lasciata al party per annunciare le nozze: il Garante per la Privacy apre istruttoria

Il Garante per la Privacy, “in relazione alle notizie diffuse dalla stampa e al video della festa organizzata nel corso della quale un noto professionista ha rivelato dati e informazioni sulla vita privata della sua ex partner e di terzi, sta procedendo all’avvio di un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità connesse alla violazione della vigente disciplina sulla privacy”.

L’istruttoria – spiega il Garante – sarà volta, in particolare, ad accertare il possesso – da parte dei diversi soggetti che diffuso dati e contenuti, anche attraverso video – “di un’idonea base giuridica”.

Nel frattempo, continua la nota dell’Autorità della privacy, “il Garante richiama l’attenzione degli utenti dei social media e degli organi di informazione sul necessario rispetto della vita privata delle persone con particolare riferimento alla diffusione di dati personali relativi a relazioni sentimentali, come tali suscettibili di incidere in modo particolare sulla vita delle persone coinvolte, sulla loro reputazione e sulla loro sfera affettiva”.

Revoca temporanea del green pass per i positivi al Covid

Revoca temporanea del green pass per i positivi al Covid.

Il Garante della Privacy ha fatto sapere, tramite una nota, di aver già segnalato più volte nei mesi scorsi le criticità aggiungendo di aver ricevuto dal ministero della Salute la bozza di modifica del Dpcm del 17 giugno 2021, che tocca anche gli aspetti legati alla revoca.

Fonti di governo fanno sapere che il ministero della Salute è al lavoro per attivare una sorta di revoca temporanea del green pass alle persone che in seguito sono risultate positive al Covid-19. Attualmente questo tipo di revoca non è prevista dalle norme europee in nessun Paese, ma prevale la norma vigente per cui un positivo non può uscire di casa. Secondo quanto si apprende, il ministero— che sta lavorando per ottenere una norma a livello europeo — sarebbe pronto ad attivare in Italia il sistema di revoca per positività del green pass, in attesa che il Garante della Privacy possa dare il suo ok nei prossimi giorni. L’obiettivo è aggiornare la app VerificaC19 per fare in modo che il green pass del positivo non risulti valido. Nel frattempo, chi viene sorpreso fuori dalla propria abitazione (o dal luogo in cui ha deciso di fare la quarantena) essendo positivo viene sanzionato.

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Green pass, Viminale: esercenti possono controllare identità in caso d’incongruenze

 

Il ministero dell’Interno ha chiarito con una nota la questione del controllo dell’identità. I gestori sono obbligati a verificare la validità del certificato verde, mentre la verifica dei documenti è discrezionale: non è sempre obbligatoria, ma è “necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme, come, ad esempio, quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici” del green pass. Arrivato anche il parere del Garante della Privacy, che  rispondendo a un quesito dalla Regione Piemonte sull’attività di verifica e di identificazione da parte degli esercenti di ristoranti e bar, aveva precisato che “le figure autorizzate alla verifica dell’identità personale sono quelle indicate nell’articolo 13 del d.P.C.M. 17 giugno 2021”