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Presidi: per il caro gas “il sabato tutti in dad”, ma arriva il “no” dei sindacati

Settimana corta a scuola e ritorno della didattica a distanza per risparmiare sui consumi energetici: è la proposta, che arriva dalla Provincia di Verona, che se adottata da tutti gli istituti della regione, secondo i calcoli fatti dall’Atv, Azienda dei trasporti di Verona, porterebbe ad un risparmio energetico di circa il 4% grazie ad una razionalizzazione del servizio del trasporto pubblico.

Ma il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, della Lega, la respinge al mittente, dicendo che: “andrebbe a penalizzare chi ha sofferto di più in pandemia, bambini e ragazzi.

Discorso chiuso”, dice ancora Sasso. E il presidente dei presidi di Anp Roma, Mario Rusconi ragiona sul fatto che “se le scuole per esempio dovessero essere chiuse tutti i sabati, non è pensabile che si possano, gli altri giorni, ridurre gli orari delle lezioni e fare ore di 50 minuti con giornate scolastiche di 6-7 ore: sarebbe una aggressione al diritto dello studente ad aver garantita la formazione”. Contrari ad una riduzione del tempo scuola e al ritorno alla dad anche se per un solo giorno, tutti i maggiori sindacati della scuola. “Utilizzare la Dad per risparmiare sul caro gas mi sembra pura follia se pensiamo che le linee guida inviate alle scuole per prevedere esclusivamente di aprire le finestre magari con i termosifoni accesi! La scuola è una cosa seria e risparmiare su di essa significa non investire sul futuro del paese. Piuttosto tagliamo sugli sprechi: mi viene in mente il Parlamento i cui termosifoni sono accesi h24 ed è invece frequentato dal martedì al giovedì… e lasciamo stare in pace la scuola”, sbotta il segretario della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile. Sulla stessa linea Ivana Barbacci segretaria della Cisl Scuola. “La scuola deve essere l’ultima da prendere in considerazione per procedere con le limitazioni del tempo scuola e con eventuali conversioni delle lezioni dalla presenza alla distanza: si possono abbassare le luci nei centri commerciali, cominciando a tenerli per esempio chiusi la domenica – suggerisce – si possono abbassare i riscaldamenti negli uffici pubblici ma va preservato il diritto allo studio, senza far pagare l’emergenza energia ai giovani”.

foto crediti ravennanotizie

Presidi, previste 200mila classi in Dad in 7 giorni

Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, intervenuto a Rainews24 ha dichiarato: “Le previsioni della rivista specializzata Tuttoscuola parlano di 200mila classi in Dad entro 7 giorni a partire da oggi”.

“Quello che il governo non ha voluto fare lo farà la pandemia – ha continuato -. A mio avviso sarebbe stato preferibile rinviare l’apertura di 2-3 settimane per raggiungere gli obiettivi che al momento non sono raggiunti. Il governo ha compiuto una scelta legittima sulla quale io non sono d’accordo. Ma questo è normale un uno stato democratico”.

Intanto, l’Avvocatura Distrettuale dello Stato (sede di Napoli) ha presentato ricorso presso il Tar della Regione Campania contro l’ordinanza emessa dalla Regione, dal presidente Vincenzo de Luca, che ha deciso il rinvio dell’apertura delle scuole in presenza a causa della pandemia. Il ricorso, depositato per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri dell’Istruzione e della Salute, si affianca a quello già presentato dagli avvocati napoletani Giacomo Profeta e Luca Rubinacci. Sabato scorso il Giudice ha chiesto alla Regione Campania di depositare, entro e non oltre le 11 di oggi, “..atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell’ordinanza…”.

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Vaccini a scuola, i presidi: «Obbligo per prof e studenti, basta Dad o sarà disobbedienza civile»

«Proporrei l’obbligatorietà per quegli insegnanti che non si sono ancora immunizzati, come per i medici. Se una persona costituisce un pericolo sociale deve essere allontanata. Stesso discorso vale per gli studenti: i vaccini salvano le vite, di tutti. Quindi bene all’immunizzazione per la fascia che va dai 12 ai 16 anni».

Queste le parole di in un comunicato stampa del presidente nazionale del sindacato DirigentiScuola (presidi), che domani terrà un sit-in sotto al ministero della Pubblica istruzione (Miur) a Roma alle ore 11 per ottenere un incontro dal ministro Patrizio Bianchi su ripartenza a settembre e nuovi incarichi. «Basta Dad o sarà disobbedienza civile».

Da oggi 1 Marzo più di un alunno su tre a casa in Dad

Oltre 3 milioni di studenti da oggi seguiranno le lezioni da casa: 800 mila bambini della scuola dell’infanzia e primaria, quasi mezzo milione di alunni delle medie e 1 milione e 800 mila studenti delle superiori.

E’ la valutazione del sito specializzato Tuttoscuola, che ha esaminato il numero degli alunni in Dad dall’Alto Adige alla Basilicata, calcolando che in totale uno su tre degli 8,5 milioni di iscritti resteranno a casa.

Degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie in presenza saranno da oggi 01 marzo 2021 due alunni su tre.

 Rimarranno a casa gli alunni delle zone dichiarate “rosse”, così come segue: 159.721 nell”Alto Adige, 75.896 in Basilicata e 37.558 in Molise. E ancora, 145.367 bambini abruzzesi. In Puglia, dopo che il TAR ha confermato la validità dell’ordinanza regionale, dovranno seguire la dad 320.432 studenti della secondaria di I e II grado, mentre per i 264.912 alunni di primaria e infanzia resta confermata la facoltà di seguire le lezioni in presenza.

Vi sono infine, sempre secondo Tuttoscuola, singole situazioni provinciali come nel caso di Brescia con oltre 172 mila alunni in Dad, la città di Bologna con oltre 113mila alunni bloccati a casa, Ancona e Macerata con 14.700 degli ultimi due anni della scuola media obbligati alla DAD insieme a tutti i 73.060 studenti delle superiori dell’intera regione. In Toscana quasi 80 mila alunni delle province di Pistoia e Siena entrate di recente in zona rossa non potranno seguire le lezioni in presenza.

Photo Credit orizzontescuola.it