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Confindustria: “Il caldo come il Covid”. Il ministro già a lavoro

Per combattere l’ondata di calore il mondo del lavoro deve adoperarsi ed usare le stesse armi adoperate durante l’emergenza sanitaria da Covid -19: vale a dire, lo strumento della cassa integrazione e lo smart working. A dirlo è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo cui è necessario un protocollo d’intesa per raggiungere un accordo con i sindacati.

In quanto, sostiene il numero uno di Confindustria “occorrono soluzioni straordinarie” per “coprire tutta la platea dei lavoratori”. “Non è un tema solo delle associazioni datoriali – avverte il leader degli industriali – ma anche dei sindacati e del governo”.

Un primo incontro già c’è stato con il ministro del lavoro Marina Elvira Calderone sull’emergenza caldo e l’attenzione, adesso, è concentrata su di una nuova convocazione, prevista per martedì prossimo.

Il ministro ha assicurato di voler “intervenire potenziando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie”.

Ma i sindacati premono sul tempo. “Non c’è tempo di discutere protocolli. Serve subito un decreto legge che protegga i lavoratori dalle temperature elevate e vieti i lavori particolarmente esposti, oltre i 33 gradi”, ha scritto sui social Bombardieri.

foto crediti mauriziosmedile

Confindustria si rivolge ai sindacati, presentiamo proposte insieme

Il vicepresidente di Confindustria per il lavoro e le relazioni industriali, Maurizio Stirpe, propone ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, “di scegliere cinque o sei temi o porli insieme”, anche per “una riscoperta ed un riannodamento di certe relazioni che non sono foriere di risultati”.

Dal palco dell’assemblea di Federmeccanica immediata la risposta dei leader di Cgil, Cisl e Uil: si al metodo, serve lavorare ad una intesa nel merito.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri per il prossimo mercoledì, 9 novembre, alle 16.00 a palazzo Chigi. Lo si apprende da fonti sindacali.

Csc Confindustria, il pil del secondo trimestre è incerto

Secondo un’indagine condotta dal Centro studi di Confindustria che sottolinea come il calo dei contagi potrebbe sostenere turismo e servizi, ma l’inflazione frena i consumi delle famiglie, si legge infatti che “L’andamento del pil italiano nel secondo trimestre 2022 è molto incerto, sintesi di dinamiche contrastanti: nel complesso, appare molto debole.

Prosegue, la guerra in Ucraina e con essa anche i rincari delle commodity e la scarsità di materiali, con cui fanno i conti le imprese”.

Situazione quindi, non certo facile, per molte famiglie italiane, lavoratori e lavoratrici, del settore pubblico e privato e aziende anche.

Torino, studenti in piazza. Assalto a Confindustria: 7 feriti tra le forze dell’ordine

Dopo tre settimane di protesta e 45 scuole occupate tra Torino e provincia, questo venerdì mattina centinaia di studenti si sono dati appuntamento in piazza XVIII Dicembre per sfilare nel centro cittadino fino ad arrivare al Campus Einaudi.

Intorno alle 11 poi l’agitazione studentesca ha anche registrato un tentativo di assalto alla sede di Confindustria da parte di un gruppo di manifestanti.

Una ventina di ragazzi, quasi tutti incappucciati, sono riusciti ad aprire parzialmente il cancello di via Vela, lanciando uova piena di vernice rossa addosso alle forze dell’ordine.

Colpendole anche ripetutamente con mazze e bastoni.

E ancora hanno lanciato anche fumogeni e petardi contro la palazzina e bruciato manifesti con i simboli di Confindustria.

Negli scontri sette esponenti delle forze dell’ordine (sei carabinieri e un poliziotto) sono rimasti feriti. Un funzionario del commissariato Centro è stato portato in ospedale con un taglio sulla fronte. Un ufficiale dei carabinieri è stato medicato dopo essere stato colpito in testa con un bastone e altri 4 militari dell’Arma sono rimasti contusi negli scontri in via Vela.

«Vi diamo tre settimane poi torneremo a occupare le nostre scuole. Studenti e lavoratori uniti per lo sciopero generale. Se non cambierà lotta dura sarà. Vogliamo che un rappresentante del Ministero scenda a dare risposte». Le parole degli studenti davanti alla sede del Miur in corso Vittorio Emanuele II a Torino.

ph crediti yahoonotizie.it