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Bce alza i tassi di un quarto di punto, al 4,25%

La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%. Lo comunica l’Istituto centrale secondo cui “l’inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che resti ancora troppo alta per troppo tempo”. Il Consiglio direttivo della Bce è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Secondo Christine Lagarde: “A settembre una pausa o nuovo rialzo dei tassi, ma di certo non un taglio”. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli: “Per le banche ci saranno conseguenze”.

Bce: “I tassi devono salire ancora e in misura significativa”

I tassi d’interesse, secondo il Consiglio direttivo della Bce, devono ancora “aumentare in misura significativa, a un ritmo costante, per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine”. In ogni caso, “anche in futuro le decisioni sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio secondo il quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.

Nel periodo tra settembre e metà dicembre 2022, “i tassi di interesse a più lungo termine sono cresciuti, nel complesso, solo lievemente” e “i differenziali sui titoli di Stato si sono ridotti”. Nel Bollettino economico la Bce si sofferma quindi sull’andamento di Italia e Grecia che pare smentire chi temeva un’impennata degli spread fra annunci di rialzi dei tassi e smantellamento del Qe. “I differenziali sui titoli di Stato italiani e greci a dieci anni – nota il documento – sono scesi, rispettivamente, di 18 e 22 punti base”.

Mutui, tassi verso il 5%

Meno credito e con costi sempre più sostenuti. Nei primi sette mesi dell’anno 2022, i finanziamenti delle banche a famiglie e imprese sono cresciuti ma con un ritmo inferiore: 0,4% contro la media del periodo dell’1,2% registrata negli ultimi 5 anni.

Un rallentamento ancora più evidente se si pensa ai mutui ipotecari, che dal 2018 hanno avuto una crescita pari al 4,6% di media ma nel corso del 2022 la fiducia è calata di parecchio.

I tassi infatti, avevano superato il 4% con il costo del denaro dell’1,25%, con l’ulteriore rialzo al 2% applicato dalla Bce.

Ma non è escluso che la soglia sfori anche il 5%. È quanto viene detto da un’analisi condotta dalla Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), che evidenzia come il clima di sfiducia impatti a livello sociale e finanziario su famiglie e imprese.

foto crediti pmi.it

Lagarde raccomanda inflazione al 2%, avanti con rialzo tassi. Prezzi ancora troppo alti nell’area Ue

la presidente della Bce Christine Lagarde in un’intervista rilasciata alla stampa fa sapere che “L’inflazione è ancora troppo alta nell’area dell’euro nel suo complesso.

La scorsa settimana abbiamo deciso di aumentare i tassi di interesse per la terza volta consecutiva.

E prevediamo di aumentarli ulteriormente per assicurarci che l’inflazione ritorni tempestivamente al nostro obiettivo di medio termine del 2%”.

E ancora, “Decideremo il percorso futuro e il ritmo dei nostri aumenti dei tassi riunione per riunione”, afferma ancora la presidente della Bce. “Puntiamo a un tasso di interesse che consenta di raggiungere l’obiettivo di inflazione a medio termine del 2%. La meta è chiara, ma non siamo ancora arrivati. Avremo ulteriori aumenti dei tassi in futuro”, ribadisce infine Lagarde.

foto crediti italiaoggi.it