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Agrigento, ossa umane rinvenute in un appartamento: potrebbero essere di Gessica Lattuca?

Alcune ossa, forse di natura umana, sono state rinvenute nel corso di lavori di ristrutturazione in un appartamento a Favara, in provincia di Agrigento, in una palazzina in via Luigi La Porta.

La casa è stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo Operativo di Agrigento. Sarà ora il Dna a fare luce sull’intera vicenda.

L’immobile si trova a poca distanza dall’abitazione del fratello di Gessica Lattuca, la giovane donna madre di 4 figli scomparsa il 12 agosto del 2018. Il fratello della donna venne indagato per la sparizione di Gessica, ma è poi morto per overdose.

L’uomo era stato l’ultimo a vedere la sorella viva, la sera del 12 agosto del 2018, a Favara. L’ipotesi della Procura di Agrigento è che Gessica, 28 anni, sia stata colpita dal fratello al culmine di una lite. 

 Testimoni raccontarono poi di averla vista barcollare, sembrava brilla,  la sera della scomparsa, mentre l’ultimo avvistamento di Gessica risalirebbe al 13 agosto 2018 quando, secondo le poche informazioni emerse la donna sarebbe stata notata nei pressi della piazza principale di Favara. Da allora di lei più nessuna notizia.

Angela Celentano: genitori lanciano campagna social

Maria e Catello, i genitori di Angela Celentano, la bambina sparita dal Monte Faito, in provincia di Benevento il 10 agosto del 1996, in un video, lanciato da ‘Chi l’ha visto’ su Rai 3, s vedono i due lanciare insieme una campagna social nei gruppi frequentati da persone che cercano le proprie origini.

La coppia spera “che sia Angela stessa a riconoscersi e cercare la sua famiglia di origine”.

Anni di indagini, ricerche, ipotesi, supposizioni, piste internazionali. Nulla è servito per ritrovare la piccola che dopodomani compirà 29 anni. Ma loro, abitazione a Vico Equense, sono convinti che Angela sia da qualche parte, chissà dove, e non si danno per vinti: credono nel miracolo, nella tecnologia di oggi, e pertanto che sua figlia possa tornare un giorno a casa.

ph creditivocedinapoli.it

Trovato morto nel fiume Brenta quindicenne scomparso a Padova

Il pm Andrea Girlando apre un fascicolo per istigazione al suicidio per la morte di Ahmed Joudier, il 15enne padovano di origini marocchine trovato morto ieri mattina nel fiume Brenta.

Inizialmente il fascicolo era stato aperto per sequestro di persona, il cambio di ipotesi di reato è invece maturato nelle ore successive e consentirà alla Procura di poter fare chiarezza attraverso l’autopsia sul corpo del ragazzo probabilmente già domani o venerdì mattina.

Il ragazzo 15enne era scomparso da casa la sera di giovedì 21 aprile a Padova.

Il dottor Andrea Porzionato, che ha fatto un primo esame esterno sul corpo del ragazzo la mattina del ritrovamento sul fiume, non ha trovato segni di colluttazione o violenza, nessun segnale che lasci intendere che il ragazzo, prima di finire nell’acqua, abbia opposto resistenza a qualcuno, ma sarà l’autopsia a stabilire l’ora del decesso con esattezza, e a chiarire le cause della morte.

Il corpo del ragazzo è stato individuato e recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco all’altezza della passerella pedonale fra le frazioni di Torre e Mortise.

La sera della scomparsa, 5 giorni fa, dal cellulare di Ahmed era giunto all’ex fidanzata un messaggio vocale dai contenuti sinistri, nel quale il ragazzo parlava di “questioni in sospeso con alcune persone”, e della possibilità di morire.

La mamma Latifa non ha dubbi e sostiene che qualcuno degli amici del figlio sappia qualcosa.

Trovata morta nel Bolognese ragazza di 16 anni

Aveva circa 16 anni, la ragazza scomparsa ieri e trovata morta questo pomeriggio ai bordi di un bosco in zona Monteveglio, territorio di Valsamoggia, nel Bolognese, a pochi passi da casa sua. Le indagini sono in corso per omicidio.

Gli investigatori infatti, stanno indagando su un incontro che la ragazza doveva avere con un amico. Chiara Gualzetti già la sera del 26 era irraggiungibile con il suo telefono cellulare.

La scomparsa di casa di Chiara, è stata denunciata da familiari ieri pomeriggio e si sta ricostruendo se Chiara avesse anche un altro appuntamento con un altro giovane.

Il corpo di Chiara è stato rinvenuto nel pomeriggio di oggi, da uno dei volontari impegnati nelle ricerche, coordinate dalla prefettura di Bologna.

Il corpo senza vita della ragazza, che presenta ferite profonde da taglio, è stato trovato a meno di un chilometro da casa sua.

La ragazza presenta sul corpo profonde ferite di arma da taglio.

Nuovi indizi sul caso Denise Pipitone. Si cerca cadavere nascosto dietro ad un muro

Riaperte le indagini sul caso Denise Pipitone. La Procura di Trapani ha mandato i carabinieri della Scientifica a svolgere delle verifiche nell’abitazione che prima era appartenuta a Anna Corona, ex moglie del padre naturale di Denise, Pietro Pulizzi. La donna è la madre di Jessica Pulizzi, assolta in tre gradi di giudizio.

Una decisione che ha come obiettivo quello di “verificare lo stato dei luoghi e se sono stati effettuati lavori edili”. In base a quanto riporta Repubblica, dopo aver ascoltato alcune persone tra cui il pm Maria Angioni che si occupò del caso all’epoca, ora si mira a verificare l’esistenza di una “botola” e di alcuni lavori di ristrutturazioni considerati “anomali”.

Si teme che Denise possa essere morta e trovarsi proprio in quella casa.

Magari nascosta in qualche intercapedine, o in una botola che porta al sotterraneo, dove è presente anche un pozzo. Mai perlustrato.

I nuovi proprietari che hanno acquistato l’abitazione vivono all’estero.

La pista familiare è la più seguita.

In un’intercettazione risalente a pochi giorni dopo la sparizione della piccola Denise Pipitone si sente Anna Corona dire ad una bambina presente in casa “stai zitta”. Non si tratterebbe delle figlie della ex moglie di Pietro Pulizzi, perché all’epoca dei fatti erano entrambe adolescenti.

Photo credits aciclico

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