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Covid, sistema immmunitario ricorda l’infezione fino a 21 mesi

Secondo una recente ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze, Pnas, e coordinata da Anna Martner, dell’Università svedese di Göteborg, il sistema immunitario può ricordare a lungo di essere stato in contatto con il virus SarsCoV2, per un periodo che varia da tre a 21 mesi dall’infezione.

Il risultato potrebbe aiutare a capire perché nei casi di reinfezione si osservi una riduzione dei casi gravi di Covid-19, e di mortalità.

Nella ricerca in questione, sono stati analizzati i campioni di sangue di 30 pazienti in un periodo compreso fra uno e 21 mesi dall’infezione e per ognuno di essi è stata analizzata la durata della presenza dei linfociti T, le cellule immunitarie specializzate nel combattere il virus SarsCoV2. Si è osservato così che, sono rimasti stabili e duraturi nel tempo soltanto i livelli delle citochine prodotte dai linfociti T helper, ossia le cellule immunitarie che coordinano le difese dell’organismo. Rimasti stabili fino a 21 mesi i livelli dell’interleuchina-2 (IL-2), mentre le cellule T responsabili della produzione di altre citochine hanno avuto una durata massima di 12 settimane.

Covid, in vendita da oggi, antivirali in pillola in 19mila farmacie

E’ arrivato il via libera da oggi, anche per circa 19.000 farmacie presenti sul territorio nazionale, che saranno chiamate alla distribuzione, dietro presentazione della ricetta del medico di famiglia, dell’antivirale in pillola contro il Covid-19.

La novità, introdotta dalla determina dell’Agenzia Italiana del Farmaco pubblicata in Gazzetta ufficiale, permetterà di rendere queste terapie più accessibili a tutti, come sottolinea anche la Federfarma, e darà un “ruolo decisivo, per poter poi favorire la gestione ‘ordinaria’ della pandemia territoriale”, precisa la Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi).

ph crediti entilocalionline.it

Gran Bretagna, lancia piano per ‘convivere col virus’ del Covid


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Per viaggiare nell’Ue basterà il green pass: nuove regole per spostarsi in Europa

Cambiano le regole per spostarsi in Europa. Per viaggiare, infatti, secondo il nuovo protocollo, chi si è vaccinato o è guarito o ha un test negativo potrà muoversi liberamente nell’Ue.

Da una parte infatti c’è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che parla di «plausibile» fine della pandemia in Europa grazie alla diffusione della variante Omicron, dall’altra ci sono invece anche gli Stati Ue che finalmente hanno trovato un accordo — non vincolante — per salvaguardare la libera circolazione in sicurezza nell’Unione, privilegiando un approccio basato sulla persona e non sull’area geografica di provenienza per decidere eventuali restrizioni nei confronti dei viaggiatori e cambiando il modo di redigere la mappa dei contagi stilata settimanalmente al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

Obiettivo è quello di poter ritornare finalmente, ad un po’ di normalità.

Pechino 2022: comitato annulla la vendita dei biglietti a causa del Covid

La Cina ha annullato la vendita dei biglietti al pubblico per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, consentendo solo agli invitati di seguire le gare e le prove, quale parte della stretta ancora presente, sui controlli contro il Covid-19 e la temuta variante Omicron.

“Al fine di proteggere la salute e la sicurezza del personale e degli spettatori legati alle Olimpiadi, è stato deciso di adeguare il piano precedente sulla vendita dei biglietti al pubblico e della organizzazione degli spettatori in loco”, ha chiarito il Comitato organizzatore in una nota.

In precedenza, l’ipotesi era quella di arrivare ad una presenza fino al 50% della capienza degli impianti.

ph crediti limes.it

Il generale Figliuolo: “In arrivo un milione di dosi Pfizer entro le prossime 24 ore”

«Un milioni di dosi Pfizer entro mercoledì. Il governo accelera sul piano vaccinale e come ha annunciato il commissario per l’emergenza il generale Francesco Paolo Figliuolo, «entro le prossime 24 ore ci saranno circa un milione di dosi di vaccino Pfizer che verranno distribuite alle Regioni, interessando 214 strutture sanitarie».

Ma c’è di più… Come sottolineato dal commissario per l’emergenza sanitaria Figliuolo: «alla fine del primo trimestre saranno oltre 14 milioni i vaccini distribuiti alle Regioni. In particolare, il totale di marzo sarà di circa 7,5 milioni di dosi, mentre i parziali cumulati di gennaio e febbraio sono stati pari a 6,5 milioni».

La comunicazione arriva alla fine della riunione con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Al centro dell’incontro, secondo quanto si apprende, ci sarebbero i temi dell’approvvigionamento e la gestione della campagna vaccinale nelle Regioni. Draghi ha avuto nel pomeriggio anche una riunione con il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, per fare il punto della situazione sulle possibili soluzioni che concorreranno a rafforzare la collaborazione e il coordinamento con le Regioni impegnate nelle vaccinazioni a seguire anti-Covid.

Siiarti, un anno dal 1^ caso Covid: “Cose fatte e da fare ancora”

I rappresentanti della SOCIETA’ ITALIANA DI ANESTESIA, ANALGESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA- SIAARTI in Conferenza stampa, che si è tenuta ieri, ad un anno dal primo caso di Covid a Codogno hanno discusso sul tema COSE CHE ABBIAMO FATTO, COSE CHE FAREMO.

“Abbiamo dato il massimo in un anno davvero impegnativo e vissuto sempre in trincea”, ha dichiarato Flavia Petrini, presidente SIAARTI, “Non possiamo che ringraziare tutti le/i colleghe/i italiani, che dal 21 febbraio 2020 fino ad oggi hanno permesso una gestione continua dell’emergenza pandemica, senza risparmiarsi, creando insieme agli altri sanitari più coinvolti quel baluardo assistenziale che ha permesso di salvare vite e di aiutare il SSN a resistere in condizioni realmente estreme”.
Sono intervenuti all’appuntamento ANNALISA MALARA, l’anestesista-rianimatore dell’Ospedale Maggiore, di Lodi/Codogno, il prof. FRANCESCO MOJOLI (Direttore Scuola di Specializzazione, Uni.Pv) e GIANLUCA RUSSO (Dirigente Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore Ospedale Maggiore, Lodi/Codogno) cioè gli specialisti che – il 21 febbraio 2020 – hanno diagnosticato il Coronavirus e trattato in terapia intensiva a Pavia e Lodi i primi pazienti, segnando formalmente l’avvio della pandemia da SARS-CoV.2 nel nostro Paese.

“Due progetti ci stanno a cuore oggi e vogliamo qui presentarli”, ha sottolineato la presidente Petrini, “Si tratta del REGISTRO-CRUSCOTTO delle terapie intensive italiane e del progetto GIORGIO’s, iniziativa di raccolta dati volta a descrivere realtà strutturale ed operativa dei blocchi operatori degli ospedali italiani”. Il REGISTRO-CRUSCOTTO viene avviato da SIAARTI per creare uno strumento unico di rendicontazione fra le Regioni e i centri ospedalieri dotati di reparti di Terapia Intensiva. Il Registro nasce per offrire: CONSULTAZIONE in tempo reale delle unità di terapia intensiva; MONITORAGGIO in tempo reale dello stato di occupazione dei posti letto di Terapia Intensiva; TRASPARENZA e AGGIORNAMENTO QUOTIDIANO dei dati a cura della dirigenza medica; OTTIMIZZAZIONE DEL SISTEMA propedeutica all’attivazione ed alla messa a regime degli investimenti strumentali e strutturali (stanziati con il Decreto Rilancio 34/20); ACCESSO DELLE ISTITUZIONI ai dati raccolti. Il progetto GIORGIO’s (Gruppo Italiano Organizzazione e Ricerca Gestione Integrata Operativa ’SIAARTI) ha invece l’obiettivo di fornire una descrizione completa della struttura e delle attività di un blocco operatorio e di confrontare blocchi omogenei fra di loro, evidenziandone punti di forza e debolezza, per contribuire all’efficienza del sistema e al miglioramento della sicurezza. Consentire, se implementato su ampia scala, di capire qual è la riduzione/aumento delle attività chirurgiche nelle varie fasi di un evento come la pandemia che stiamo vivendo, ma soprattutto in tempi “normali”. Ha concluso Flavia Petrini: “Riteniamo che questi due progetti siano un contributo concreto a tutto il SSN, che in molte occasioni ha confermato il bisogno di poter disporre di quei dati necessari per una programmazione corretta delle sue attività, siano esse in emergenza che in condizioni abituali”. All’interno dell’evento di Codogno sono intervenuti anche i professori ANTONIO PESENTI (Direttore Scuola di Specializzazione Anestesia, Rianimazione Terapia Intensiva e del Dolore Uni.Mi), GIACOMO GRASSELLI (Uni.Mi e Coordinatore della Rete TI Regione Lombardia oltre che Responsabile dell’Area Rianimazione-TI SIAARTI), GIUSEPPE FOTI (Coordinatore regionale SIAARTI-Lombardia) ed ALESSANDRO VERGALLO, (Presidente AAROI-EMAC, associazione sindacale di categoria). Nelle rispettive testimonianze sono stati messi a fuoco i ruoli essenziali svolti dalla Rete lombarda delle terapie intensive e degli anestesisti-rianimatori come “primo baluardo” della salute degli italiani.