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Coronavirus, salta la proroga del lavoro agile al 30 giugno per i lavoratori fragili

Era stato inserito nella bozza, ed è scomparso dal testo finale del decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale. Attorno alla scelta di non prorogare al 30 giugno tutte le disposizioni per tutelare lavoratrici e lavoratrici fragili, garantendo così anche la possibilità del lavoro agile per altri tre mesi, monta la polemica. Per la Cgil si tratta di una “brutta sorpresa” e così si abbassa anche “la guardia sui pericoli” della diffusione di Sars-Cov-2. Mentre il M5s promette un emendamento alla legge di conversione, perché è “francamente impensabile” che “non si riescano a trovare coperture e risorse” per la loro tutela.

“Non condividiamo la scelta del governo di non prorogare al 30 giugno 2022 tutte le disposizioni, in scadenza il 31 marzo, volte a tutelare i lavoratori e le lavoratrici del settore privato e del settore pubblico in condizione di fragilità”, dicono la Cgil nazionale e la Fp Cgil. Il decreto “ha portato allo scoperto una brutta sorpresa per tutti i lavoratori e le lavoratrici in condizione di fragilità certificata o grave disabilità riconosciuta e per tutti i genitori con figli e figlie in tali condizioni: dal 1 aprile perderanno le tutele finalizzate a scongiurare il rischio di contagio da Covid-19″ grazie allo svolgimento del lavoro in modalità agile.

ph credito ticonsiglio.it

Presidente medici Sudafrica, ‘Omicron dà sintomi lievi’

“La nuova variante Omicron del coronavirus provoca una malattia leggera senza sintomi importanti”: a dichiararlo è Angelique Coetzee, presidente della Associazione dei medici del Sudafrica, Paese da cui proviene la variante e che l’ha poi anche isolata.

La dottoressa Coetzee ha precisato che le persone anziane e affette da malattie sono comunque più a rischio, rispetto alle altre.

In dichiarazioni presentate e citate dal Telegraph, afferma che vi sia la possibilità di una nuova variante emersa già da diversi giorni, per la presenza nella clinica privata da lei gestita a Pretoria di persone che presentavano sintomi che inizialmente non sembravano essere quelli tipici del Covid.

“Si sono presentate persone – dichiara infine la dottoressa Coetzee – di tutte le etnie con senso di affaticamento, bambini con battito cardiaco accelerato, senza che nessuno presentasse uno dei sintomi più tipici dell’infezione da nuovo coronavirus, cioè la perdita di gusto e olfatto.

photo crediti il messaggero

Covid, in arrivo una nuova arma per bloccare infezione e varianti

Una nuova strada è stata trovata per poter ostacolare l’ingresso nelle cellule del virus SarsCoV2 e delle sue varianti. Ed è tutta italiana.

Diversa dai vaccini e dagli anticorpi monoclonali, è una tecnica di precisione messa a punto dalla collaborazione nata tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Scuola Superiore Sant’Anna e Università di Milano, e pubblicata sulla rivista scientifica Pharmacological Research.

I tre gruppi di ricerca, guidati rispettivamente da Paolo Ciana (università di Milano), Vincenzo Lionetti (Scuola Superiore Sant’Anna) e Angelo Reggiani (Iit), hanno deciso di spostare l’attenzione dalle caratteristiche del virus a quelle della cellula umana bersaglio del virus. Per questo la tecnica non guarda alla proteina Spike, che il SarsCoV2 usa come un grimaldello molecolare per entrare nella cellula, ma alla principale porta d’ingresso che il SarsCoV2 utilizza per entrare nelle cellule, ossia il recettore Ace2. Prendendo di mira la porta d’ingresso anziché il virus diventa infatti automatico riuscire a bloccare tutte le possibili varianti.

“Il nostro approccio porta una novità significativa al paradigma terapeutico”, scrivono i ricercatori nell’articolo. “Protegge infatti la cellula bersaglio del virus invece di concentrarsi sul virus e questo – osservano – è particolarmente interessante alla luce del numero crescente di mutazioni del virus che potrebbero sfuggire alle attuale strategie di immunizzazione”.

photo crediti lametino.it