Archives

Tumori, Iss, il 10% riguarda donne senza controlli al seno in tutta la loro vita

Ci sono 50-69enni che non si sono mai sottoposta a una mammografia a scopo preventivo o lo hanno fatto in modo non ottimale: una donna su 10 infatti, sembrerebbe secondo quanto rivelato dall’Iss, che non si sia mai sottoposta ad un esame mammografico e quasi il 20% riferisce di averlo eseguito da oltre due anni a questa parte.

La prevenzione del tumore alla mammella in Italia, secondo quanto è stato pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, avviene per lo più in ambito di programmi organizzati dalle ASL a cui partecipano più della metà delle donne alle quali sono stati dedicati, mentre la restante parte di donne che si sottopone a una mammografia preventiva nei tempi raccomandati lo fa al di fuori dei programmi organizzati (un ulteriore 20% circa della popolazione target).

In Italia, secondo dati raccolti dall’Iss, si tratterebbe del 70% delle donne, di età compresa fra i 50 e i 69 anni si è sottoposta allo screening mammografico a scopo preventivo, all’interno di programmi organizzati o per iniziativa personale, secondo quanto raccomandato dalle linee guida nazionali e internazionali (che suggeriscono alle donne di questa classe di età di sottoporsi a mammografia ogni due anni per la diagnosi precoce del tumore al seno).

La quota di donne che si sottopone allo screening mammografico è maggiore fra quelle più istruite o con maggiori risorse economiche, fra le donne di cittadinanza italiana rispetto alle straniere, e fra le donne coniugate o conviventi.

La copertura dello screening mammografico disegna una forte differenza fra le regioni del Nord e del Sud con una copertura totale dell’80% al Nord, e del 76% nel Centro, mentre solo del 58% nelle Regioni meridionali. Il Friuli Venezia Giulia (88%) è la Regione con la copertura maggiore, la Calabria (43%), il Molise e la Campania (entrambe al 51%) sono le Regioni con minore copertura totale.

Negli anni, però, il gap geografico si è ridotto notevolmente, grazie anche alle campagne di prevenzione, organizzate ovunque nel nostro Paese.

Positivi asintomatici, quanti ne sono? A dirlo un nuovo studio

 

Secondo un team di scienziati della Scuola di Salute Pubblica dell’Università di Yale che ha cercato di calcolare quale sia la reale percentuale delle persone asintomatiche, stabilendo che dovrebbe aggirarsi attorno al 35% del totale degli infetti, è stato possibile, identificarli, dopo aver condotto una  revisione sistemica e una meta analisi su centinaia di articoli scientifici. Stando al modello elaborato dal gruppo di ricerca è stato possibile concludere che la percentuale dei casi asintomatici si aggirerebbe  tra il 35,1% o il 36,9% e che dunque una persona su tre è positiva al Covid anche se non mostra alcun sintomo.

“Abbiamo trovato prove di una maggiore asintomaticità nei bambini rispetto agli anziani e di una minore asintomaticità tra i casi con comorbilità rispetto ai casi senza condizioni mediche di base. Una maggiore asintomaticità in età più giovane suggerisce che è necessaria una maggiore vigilanza tra questi individui”, hanno aggiunto gli autori dello studio.

Dato che le persone asintomatiche sono un numero estremamente alto e che anche se non manifestano i sintomi del Covid-19 possono comunque infettare le altre persone, anche se vaccinate, gli esperti fanno sapere che l’unico modo per contenere la diffusione della pandemia da covid19 è quello di aumentare  e migliorare gli screening e i tracciamenti dei contatti, in modo tale da poter “scovare” il numero più alto possibile dei positivi.

 

Test genomici gratis per tumore seno

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato ieri, di aver firmato “il decreto che finanzia con 20 milioni di euro i test genomici gratuiti per le donne con tumore al seno in fase precoce e in terapia ormonale. Sono test molto importanti che aiutano a definire i trattamenti più appropriati per ogni paziente.

Rafforziamo la nostra sanità pubblica nella prioritaria lotta contro il cancro”. Queste le sue parole apparse su Facebook.

“Siamo soddisfatti per la decisione del Ministero della Salute. Finalmente le pazienti, assistite nelle strutture sanitarie del nostro Paese, potranno accedere gratuitamente a esami fondamentali per la personalizzazione delle cure oncologiche. Da ora cambia la lotta al tumore più diffuso e frequente nel nostro Paese”. E’ quanto dichiarato da Francesco Cognetti, Presidente Fondazione Insieme contro il Cancro e Direttore Oncologia Medica Regina Elena di Roma.