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Viene sospeso dalla scuola per uno spinello in classe, ma riammesso dal Tar, e risarcito anche

Il consiglio d’istituto agrario ‘Gallini’ di Voghera, in provincia di Pavia, aveva sospeso sino alla fine dell’attuale anno scolastico uno studente, che frequenta la quinta superiore, in quanto era stato sorpreso in classe a fumarsi uno spinello.

Ora il Tar, però da’ ragione ai genitori del ragazzo, ancora minorenne, che hanno presentato un ricorso.

L’illecito amministrativo di cui si è reso responsabile il giovane, non può giustificare una punizione di tale gravità.

L’alunno è stato così riammesso a scuola.

Tale sospensione era stata inizialmente di 15 giorni. Punizione che poi è stata inasprita dal consiglio d’istituto. Ma il Tar ha ribaltato il giudizio, prevedendo inoltre che lo Stato debba versare alla famiglia 2mila euro come risarcimento.

Sappiamo tutti quanto sia diseducativo fumare in classe e a maggior ragione uno spinello. E i rischi anche per la salute e il cervello umano.

Amianto sugli aubus, Cotral condannata a risarcire i figli dell’autista morto

Il Tribunale di Roma condanna la compagnia di trasporti laziali Cotral Spa al risarcimento dei danni nei confronti di Stefano e Claudio, figli di Vincenzo Cecchini, autista di linea morto all’età di 59 anni per adenocarcinoma polmonare da amianto. I due, secondo informazioni diffuse dall’Osservatorio Nazionale Amianto, riceveranno complessivamente euro 157mila di risarcimento, ciascuno

“Cecchini – prosegue ancora l’Osservatorio – per oltre dieci anni è stato operaio, manovale d’officina, e poi ancora autista per Cotral svolgendo, nel corso degli anni, anche mansioni consistenti nella manutenzione delle scale mobili delle stazioni della metropolitana di Roma che presentavano molte componenti in amianto. Come autista di linea ha condotto mezzi pesanti, autobus e pullman ancora con vari parti in asbesto, con esposizione a polveri e fibre di amianto. È stato esposto, quindi, alla fibra killer, così come a residui della combustione, benzene e altri cancerogeni per il sistema respiratorio, in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale”.

L’uomo si era ammalato nel novembre 2010, morendo 8 mesi dopo a luglio 2011.

L’azienda “prende atto della sentenza disposta dal tribunale di Roma e precisa che si tratta di fatti risalenti ad oltre vent’anni fa”. “Nel rispetto della normativa – si ribadisce in una nota che -, nessun lavoratore impiegato presso gli impianti di Cotral Spa, e’ attualmente esposto al contatto con componenti che contengono polveri e fibre di amianto”.

foto crediti rcradiocolonna

Milano: intervento al seno non riuscito. La struttura ospedaliera deve risarcire

Importantissima sentenza del Tribunale di Milano, relativamente alla responsabilità di un medico, per l’erronea esecuzione di un intervento di mastoplastica additiva bilaterale e della struttura sanitaria in cui è stata eseguita l’operazione.

Nel 2008 una donna si sottopone ad un intervento di mastoplastica additiva con protesi presso l’IRCCS di Sesto San Giovanni della Multimedica s.p.a. Tuttavia, il risultato estetico appare subito inaccettabile a causa di una asimmetria mammaria non presente prima dell’intervento, oltre ad essersi manifestate delle complicazioni.

Comincia, così, il calvario della donna che viene ricoverata diverse volte per essere sottoposta ad interventi di revisione. Purtroppo, la situazione non migliora, la signora continua a lamentare dolore alle mammelle.

Per questo la donna ha deciso di affidarsi a Konsumer, associazione per la tutela dei consumatori, e di farsi tutelare in giudizio dall’avv. Giovanni Franchi, legale di Konsumer. Nel corso del giudizio è stato nominato un Consulente Tecnico, il quale ha concluso la propria relazione, affermando che la strategia chirurgica del professionista appariva contrassegnata da mancanza di diligenza e prudenza.

Di qui la sentenza, in data 6 aprile 2021, con condanna dello stesso e della struttura ospedaliera a rimborsare alla signora la complessiva somma di € 27.154,29, di cui € 13.315,76 a titolo di danno biologico, € 4.606,53 per danno derivante da inabilità temporanea e € 4.000,00 per danno morale. A tali voci devono poi aggiungersi i pregiudizi materiali, costituiti dalle spese sostenute, quantificate in € 352,00 e € 4.880,00 per consulenza medico legale. Questo ovviamente oltre le spese di lite, poste a carico dei soccombenti.

“È questa un’importante sentenza relativamente ad errori medici, errori, purtroppo sempre più frequenti, specie in operazioni al seno – dichiara per l’avv. Franchi – Gli uffici Konsumer sono a disposizione di tutti gli interessati, per tutelare chi si trovi in situazioni affini e soprattutto per casi, sempre più frequenti, di malasanità”.