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Covid, oggi in Consiglio dei ministri lo stop all’isolamento dei positivi

Arriva oggi in Consiglio dei ministri, lo stop all’obbligo di isolamento dei positivi e relative sanzioni. A prevederlo è la bozza del decreto che introduce varie disposizioni in materia di giustizia in duscussione odierna al Consiglio dei ministri. Nella bozza del testo viene abrogata la norma che prevede “il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell’isolamento”.

“Il ministero della Salute, anche sulla base dei dati ricevuti – si legge ancora – verifica l’andamento della situazione epidemiologica”. E “ai fini dell’adozione delle misure eventualmente necessarie al contenimento e al contrasto della diffusione del virus”, resta fermo il potere in capo al ministro della Salute “di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente, in materia di igiene e sanità pubblica”.

foto crediti mydoc

La premier Meloni: serve un piano Marshall per la ricostruzione in Emilia Romagna

“Siamo pronti a fare la nostra parte”. E’ quanto ha scritto ieri sera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un post su Facebook al termine della sua visita nella Romagna colpita dall’alluvione. “Il compito del governo e dello Stato, oltre all’incredibile lavoro della Protezione civile, delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei vigili del fuoco e della guardia costiera, è garantire risposte immediate”, sottolinea la premier. “Le prime risorse saranno per l’emergenza e per tutti i provvedimenti necessari ad esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte – aggiunge -. Bisognerà poi lavorare sugli indennizzi e sulla ricostruzione: per questo saranno prima necessarie una stima completa e una semplificazione per quando riguarda le procedure”. Il governo Meloni prepara sull’Emilia-Romagna alluvionata un intervento che si dividerà in due fasi.

Le prime risorse serviranno per l’emergenza. Poi arriveranno i soldi per la ricostruzione. Giorgia Meloni vuole nominare il presidente della Regione Stefano Bonaccini come commissario per l’emergenza. E metterà da subito a disposizione una cifra che va dai 100 ai 200 milioni di euro. Ai quali si aggiungeranno, in un secondo momento, 300 milioni che darà l’Unione Europea.

“Risposte immediate”, dunque da parte del governo di Giorgia Meloni che ha lasciato l’Emilia Romagna dopo una giornata trascorsa in mezzo ala gente, agli alluvionati.

E’ stata infatti nel Forlivese e Ravennate. Al termine del sopralluogo, ha partecipato ad un incontro con il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella Prefettura di Ravenna.

Il consiglio dei ministri, che dovrà stanziare le prime risorse e adottare provvedimenti d’urgenza, è fissato per domani, martedì 23 maggio. Una riunione che era stata subito convocata mentre la premier era ancora a Hiroshima e ha interrotto la partecipazione al G7 in anticipo per affrontare l’emergenza in Emilia Romagna. In un post su Facebook la Meloni aveva spiegato che sentiva forte di recarsi personalmente sui luoghi della tragedia.

“Per vedere di persona la difficile situazione in cui si trova questa terra”.

Grande solidarietà per l’Italia, anche da parte dei leader dei G7.
Che abbracciano la Meloni in diverse foto che si vedono in internet.

Migranti naufragio, Meloni “Frontex non ci ha avvertito. Prossimo Cdm a Cutro”. No a dimissioni di Piantedosi

Un Consiglio dei ministri a Steccato di Cutro. E’ l’annuncio di Giorgia Meloni in data odierna, quando parla della tragedia avvenuta al largo delle coste calabresi dagli Emirati Arabi Uniti, quando ha risposto alle domande incalzanti della stampa.

«Alla prossima occasione, riuniremo a Cutro il Cdm per dare un segnale». Con la conta delle vittime del naufragio al largo di Crotone che sale a 69 dopo il ritrovamento del corpo di un bambino di tre anni, la premier rompe il silenzio e replica alle critiche piovute addosso al governo, da parte delle opposizioni e – per ultimo – dal sindaco di Crotone Vincenzo Voce che in una lettera, a lei indirizzata, chiedeva la sua vicinanza in città.

La premier a chi dei giornalisti, al punto stampa odierno, le chiede del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi finito nel mirino delle minoranze in Parlamento dice: «Sono rimasta colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Queste persone non erano in condizione di essere salvate da qualcuno che non ha voluto salvarle», spiega. «Qualcuno può davvero sostenere in coscienza che questo governo non ha voluto evitare la morte di settanta persone, tra cui bambini di tre anni?». Facendo anche presente che il governo si è recato subito in visita a Cutro. “E da Frontex – precisa ancora la premier – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione di emergenza, non siamo stati avvertiti che l’imbarcazione rischiava il naufragio». E ancora: «Questa vicenda nulla ha a che vedere con i provvedimenti del governo sulle Ong. Noi continuiamo a lavorare per fermare i flussi dell’immigrazione illegale per impedire che la gente muoia, abbiamo continuato a salvare tutte le persone quando sapevamo che erano a rischio».

E sottolinea, di averne anche parlato con lo sceicco che alla guida degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed, spiega Meloni: «Abbiamo discusso di come costruire canali di immigrazione legale e fermare quelli illegali». Al secondo giorno della visita nel Paese mediorientale l’onda lunga delle polemiche sulla tragedia al largo delle coste calabresi si prende la scena. Una volta tornata, Meloni affronterà il dossier migranti – di cui si sta occupando lo stesso Piantedosi in queste ore in una riunione con i MED5 (Malta, Spagna, Grecia, Cipro, Italia) a La Valletta – e radunerà il governo nel paesino calabrese dove si è consumata la strage.

Energia, guerra in Ucraina, Mediterraneo e flussi migratori, sono questi i temi al centro degli incontri bilaterali, prima in India, e poi negli Emirati Arabi Uniti. Giorgia Meloni è atterrata ad Abu Dhabi accompagnata dal vicepremier e ministro degli Esteri di Forza Italia, Antonio Tajani. Per riallacciare i rapporti con il più fiorente dei Paesi del Golfo e lasciarsi alle spalle gli strappi degli ultimi anni. Da un lato l’interminabile vicenda Alitalia-Ethiad, dall’altro il blocco all’export militare disposto dal governo Conte bis per il coinvolgimento degli emiratini nella guerra in Yemen che ha calato il gelo nelle relazioni bilaterali.

Accolta dal ministro dell’Industria e tecnologia avanzata e presidente designato della Cop28, Sultan Al Jaber, amministratore di Adnoc (Abu Dhabi National Oil Company) che ha firmato con Eni un accordo di cooperazione sulla transizione energetica. I colloqui, spiega ai ai cronisti, in data odierna «sono andati molto bene, torniamo a un partenariato strategico dopo anni di grande difficoltà con responsabilità diffuse». Tra i dossier discussi, «la stabilizzazione della Libia, lavoriamo per impedire una forte difficoltà finanziaria della Tunisia, ma anche per creare flussi migratori regolari». Gli emiratini, aggiunge Meloni ancora, possono inoltre giocare «un ruolo importante per il nostro Piano Mattei in Africa e promuovere la transizione energetica». Sullo sfondo, la guerra in Ucraina. «Anche da questo punto di vista gli Emirati possono giocare un ruolo diplomatico – dice la premier – ci siamo confrontati, partendo dal nostro punto di vista, ovvero che un percorso di pace deve basarsi su una pace giusta per gli ucraini». Attesa per oggi la firma tra Al Jaber, amministratore di Adnoc, e l’Eni di Descalzi per un accordo accordo di cooperazione che coprirà diversi ambiti della transizione energetica.

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per la proroga al 31 marzo dello stato d’emergenza per il Covid

Il Cdm non ha approvato alcuna misura che contempli l’obbligo di mascherine da indossare all’aperto.

La bozza di decreto legge, che proroga lo stato d’emergenza, fa slittare al 31 marzo 2022 la possibilità di limitare gli spostamenti delle persone, “su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso”: dalla chiusura di strade e parchi, cinema e teatri, allo stop alle cerimonie, fino al lockdown e alla quarantena “ai soggetti che hanno avuto contatti” a rischio. La bozza prevede anche la proroga della norma che stabilisce i criteri per le zone bianca, gialla, arancione e rossa.

Fino al 31 marzo 2022 sono prorogati i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid ed è prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili. Lo prevede la bozza del dl sul Covid.

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