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Sinner, in Australia vince il suo primo Slam

Jannik Sinner è il vincitore degli Australian Open. Ha conquistato il primo Slam della sua carriera, giovanissimo.

Il leader del tennis azzurro è arrivato in finale battendo al quinto set in rimonta il russo Daniil Medvedev con il punteggio di 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3.

Ha aspettato quasi mezzo secolo l’Italia per festeggiare tale trionfo in un torneo del grande slam.

L’altoatesino di 22 anni è riuscito in tale impresa epica dopo tanti anni dal trionfo di Nicola Pietrangeli e di Adriano Panatta, entrambi a Parigi e l’ultima volta nel 1976, issando per la prima volta nella storia il tricolore sul primo major stagionale.

ph credit skysport.com

Coppa Davis: Australia ko. Successo storico degli azzurri che vincono il secondo titolo dopo 47 anni

Nel secondo singolare è sceso ieri in campo Jannik Sinner contro Alex de Minaur. Le aspettative erano molte alte da parte dell’Italia.

Nel primo set l’azzurro ha allungato subito nel terzo game con un break portandosi avanti sino a giungere ad un risultato più che buono di 3-2. Tra il pubblico il tifo era alle stelle. Game dopo game, Sinner ha vinto per 6-3, in soli 46 minuti di gioco.
Un primo parziale facile per l’azzurro che ha strappato facilmente il servizio all’australiano per ben due volte.

Un secondo set che descrive bene un immenso Jannik Sinner che si porta a casa un break sul 3-0.

Abbiamo assistito ieri a una impresa storica. Una partita perfetta per l’italiano Sinner che ha giocato guadagnandosi il 5-0 senza grandi difficoltà dopo un’ora e 20 minuti di gioco.
Un netto 6-0 che ha portato alla vittoria l’Italia.
Il secondo titolo mondiale dopo 47 anni, dall’ultima volta.

Lorenzo Arnaldi ha superato Alexei Popyrin al terzo set. Poi Jannik Sinner ha completato l’opera con un’altra gara straordinaria, superando Alex De Minaur. Per gli azzurri era l’ottava finale; per l’Australia era invece il 49esimo atto conclusivo (20 le “insalatiere” conquistate). In finale l’Italia aveva già affrontato gli australiani (e perso) in tre occasioni, ovvero nel 1960, nel 1961 e nel ’77. Gli azzurri non giocavano un atto conclusivo di Coppa Davis da 25 anni (dal 1998); mentre l’Australia aveva disputato l’ultima finale 20 anni fa, ovvero per l’ultimo successo, datato 2003.

Per l’Italia dunque è il secondo successo per la coppa Davis, dopo la prima, “storica” vittoria del 1976. L’ottava finale. E non giocavano un atto conclusivo da 25 anni (dal 1998).

Tennis, Wimbledon: un italiano vola in semifinale dopo 61 anni

Dopo la finale degli Europei di calcio della nazionale italiana di Mancini a Wembley, arriva finalmente anche l’impresa di Matteo Berrettini, che riporta il tricolore in semifinale a Wimbledon per la prima volta dal 1960, quando fu Nicola Pietrangeli a presentarsi al penultimo atto dello Slam inglese. Il romano gioca in anticipo un grande quarto di finale battendo in quattro set Felix Auger-Aliassime con il punteggio di 6-3, 5-7, 7-5, 6-3: un match complicato vinto grazie alla solidità del classe 1996, che non si scoraggia di fronte ad un’ottima parte centrale di gara del canadese e piazza l’acuto decisivo tra la fine del terzo e l’inizio del quarto set.

L’avvio di gara è subito favorevole a Berrettini, che dopo l’iniziale game conquistato da Auger-Aliassime sale dallo 0-1 al 4-1. Il 20enne riesce a recuperare solo uno dei due break di svantaggio, annullando così, oltretutto, quattro set point sul turno in battuta dell’italiano, che però si riscatta e piazza il controbreak che vale il 6-3 del primo parziale. Nel secondo tempo però, il numero 19 della classifica Atp approfitta degli errori del vincitore del Queen’s, che perde il turno in battuta incassando l’1-3. Il 25enne, però, non si scompone e recupera il break di vantaggio, riportandosi sul 3-3. Lo strappo decisivo decide il set e si arriva all’undicesimo game: Auger-Aliassime sfrutta la terza palla del 6-5 e pareggia il conto dei parziali chiudendo sul 7-5.

Nel terzo set, il canadese sembra imperforabile al servizio, con tanti turni in battuta chiusi lasciando solo le briciole a Berrettini, che invece concede due palle break nel terzo game, non sfruttate dal 20enne. Proprio quando il tie-break sembra inevitabile, però, il numero 9 al mondo trova il break che gli regala il 7-5 e il nuovo vantaggio. Il parziale perso scoraggia Auger-Aliassime, che comincia a commettere tanti errori, tra cui doppi falli e colpi col dritto che finiscono a rete: la conseguenza è tutta nei cinque game consecutivi conquistati da Berrettini, vale a dire dal 5-5 del terzo set al 3-0 del quarto. Proprio il break in apertura si rivela decisivo: Berrettini non sbaglia più e, al primo match point, chiude sul 6-3, 5-7, 7-5, 6-3: per l’Italia è la seconda semifinale a Wimbledon dal 1960 e la diciannovesima negli Slam, nonché la seconda personale di Berrettini dopo quella del 2019 agli US Open.

Roland Garros, Federer batte Koepfer ma pensa di ritirarsi

Roger Federer gela le attese dopo essersi qualificato battendo il tedesco Dominik Koepfer per 7-6 (7/5), 6-7 (3/7), 7-6 (7/4), 7-5 in un match a porte chiuse di tre ore e mezza e dichiara: «Devo decidere se continuare a giocare oppure no. E’ troppo rischioso continuare a sollecitare il ginocchio? E’ un buon momento per riposarsi?», in conferenza stampa.

«Ogni partita devo rivalutare la situazione e vedere la mattina dopo in che stato mi sveglio e come sta il mio ginocchio. E dopo una partita lunga come quella di oggi, è ancora più vero».

Tornato alle competizioni a marzo scorso, dopo due operazioni al ginocchio destro nel 2020, Federer, che ad agosto festeggerà il suo 40esimo compleanno, ha fatto di Wimbledon il suo obiettivo principale.

Sinner in finale a Miami. Il tennis azzurro torna a sognare

Da tempo gli amanti del tennis lo seguono con interesse, richiamati dalle sue imprese, ieri però è stato il giorno della sua definitiva consacrazione nel circuito del grande pubblico, grazie ad un tam tam mediatico impressionante.

Jannik Sinner, il diciannovenne altoatesino è una vera e propria rivelazione. Si afferma infatti nel panorama internazionale a Miami, nell’ Hard Rock Stadium. Batte il rivale spagnolo Bautista Agut (5-7, 6-4, 6-4) e va in finale. Un atleta di talento, vero amante dello sport, che curiosamente non ha iniziato battendo i campi di cemento e terra rossa e le sue origini altoatesine lasciano intuirne il motivo. Furono gli sci infatti a tenerlo impegnato in età giovanile, con lusinghieri risultati a livello nazionale, per poi scoprire racchetta e pallina all’età di otto anni. Una passione che lo spinge a trasferirsi in Romagna nell’estate del 2014 dove inizia a lavorare sodo sotto la guida di Riccardo Piatti e Andrea Volpini. Nel 2019 vince il suo primo titolo Challenger e si aggiudica tre titoli consecutivi in tre differenti tornei, posizionandosi al novantatreesimo posto della classifica mondiale. Una scalata che oggi lo colloca  al numero 31, con prospettive di costante miglioramento.

Jannik, già diventato idolo per molti che lo vedono un futuro Nadal, ragazzo da record, ha conquistato l’accesso alla finale del Miami Open (master 1000), primo italiano qualificato in questa competizione.

Il diciannovenne altoatesino affronterà domani il polacco Hurkacz, suo grande amico, anch’egli arrivato conto ogni pronostico in finale dopo aver battuto Tsitsipas e Rublev.

A prescindere sa come finirà il confronto, sono già tutti d’accordo: il tennis italiano potrebbe ritrovare nell’uovo di Pasqua una bellissima sorpresa, con la quale dipingere un futuro colorato di soddisfazioni, come non lo si vede dagli anni di Adriano Panatta, del quale il talentuoso Sinner può ricalcarne le leggendarie gesta sportive.

Photo credits: Virgilio Sport