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Nicola Gratteri, nuovo procuratore di Napoli

Nicola Gratteri è il nuovo procuratore di Napoli. Il capo dei pm di Catanzaro è stato nominato dalla maggioranza del Csm alla guida della procura più grande d’Italia, il cui posto di comando era
scoperto da quasi un anno e mezzo. A maggio 2022, infatti, Giovanni Melillo lo aveva lasciato per assumere l’incarico di capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

Gratteri ha ottenuto 19 voti contro i cinque andati al procuratore di Bologna Giuseppe Amato e agli otto alla procuratrice aggiunta di Napoli Rosa Volpe, che è stata per un anno “reggente” della procura partenopea. A favore di Gratteri hanno votato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il Pg della Cassazione Luigi Salvato, i laici di centro-destra, il laico di Iv Ernesto Carbone consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Andrea Mirenda e il togato di Unicost, Antonino Laganà.

Il neoeletto procuratore di Napoli ha maturato una lunghissima e consolidata esperienza nell’ambito del contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata, nella sua dimensione nazionale e internazionale, tant’è che è riuscito a instaurare rapporti con procure di tutto il mondo. Un impegno costante e minuziosissimo nel tempo, che gli ha consentito di catturare circa 140 latitanti, alcuni dei quali inseriti nella lista dei 30 più pericolosi in Italia.

Gratteri è considerato una delle figure di spicco della lotta contro la ‘ndrangheta, e vive sotto scorta dall’aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell’assessore alla Forestazione e fatto cadere la giunta regionale calabrese. Da sostituto procuratore a Locri, negli anni ’90, si è occupato di scottanti inchieste sui legami tra ‘ndrangheta, politica, massoneria e sul traffico di droga e armi e nel 1993 è sfuggito a tre attentati organizzati nel giro di tre settimane.

Nel giugno 2005, il Ros dei Carabinieri ha scoperto nella piana di Gioia Tauro un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalashnikov, bombe a mano) che sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri. Nel 2009 è stato nominato procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria. Nel 2013, il presidente del Consiglio Enrico Letta lo ha nominato componente del corpo di esperti per l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata.

Nel febbraio 2014 il governo Renzi lo ha proposto come ministro della Giustizia, ma alla fine è prevalso Andrea Orlando, già ministro dell’Ambiente del governo Letta, forse a seguito di una mai smentita opposizione del presidente Napolitano. Il 27 febbraio 2014 Rosy Bindi, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, annuncia la nomina di Gratteri, che accetta, a consigliere della Commissione. Nell’agosto 2014 Renzi lo nomina presidente della commissione per l’elaborazione di proposte normative in tema di lotta alle mafie.

foto crediti catanzaroinforma

M5s, il Tribunale di Napoli ‘sospende’ Giuseppe Conte

Il Tribunale di Napoli ha disposto la sospensione dello statuto ratificato il 3 agosto e la nomina di Giuseppe Conte come presidente, arrivata due giorni dopo.

La decisione del giudice è stata annunciata dall’avvocato Lorenzo Borré, il quale ha sostenuto il ricorso di tre militanti, in rappresentanza di diverse centinaia di iscritti che hanno partecipato al pagamento delle spese legali con una raccolta di fondi. La replica di Giuseppe Conte: “La mia leadership non dipende dalle carte bollate”. E su Di Maio: “Non verrà esplulso, ma di fronte a un attacco così plastico non si può fare finta di nulla”.

Lo scorso agosto, con due delibere, il Movimento 5 Stelle ha modificato il proprio statuto e designato Giuseppe Conte come presidente. I provvedimenti (che risalgono rispettivamente al 3 e al 5 agosto) sono stati resi inefficaci in via cautelare per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”, a partire dall’esclusione dal voto di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum, nell’ambito del ricorso promosso a ottobre 2021 da un gruppo di attivisti napoletani, difesi dall’avvocato Lorenzo Borrè.

Il ricorso era stato presentato il 17 settembre e lo sostennero circa un centinaio di attivisti. A illustrarlo erano stati gli attivisti Renato Delle Donne e Steven Hutchinson e lo stesso avvocato Lorenzo Borré . I motivi di impugnazione erano sette e, tra i sette, riguardavano: “le modifiche statutarie e l’incoronazione del candidato unico identificato in Giuseppe Conte” (secondo i ricorrenti “queste modifiche non sono state adottate con il quorum indicato dallo Statuto modificato, che facevano riferimento alla partecipazione al voto di un quorum pari alla maggioranza degli iscritti”); la chiamata alla partecipazione al voto avvenuta “su un sito a cui gli associati non erano iscritti e che non aveva i requisiti di ufficialità, avendo così conseguenze sulla partecipazione al voto”; “la violazione del principio di parità tra gli associati poiché prima tutti potevano aspirare a cariche apicali”. Il principio di parità è stato violato “con una norma transitoria che prevedeva la candidatura di un solo nome, individuato con designazione di Beppe Grillo che non ne aveva il potere perché il vecchio Statuto era ancora in vigore”.

Ma l’ex premier Giuseppe Conte non ci sta e dice la sua: “La mia leadership del Movimento 5 stelle si basa, è fondata, sulla profonda condivisione di principi e valori, quindi è un legame politico prima che giuridico. Non dipende dalle carte bollate e lo dico consapevole di essere anche un avvocato”.

ph crediti il messaggero.it

Simona Malpezzi eletta capogruppo dei senatori Pd

Darò forma e sostanza ad una leadership femminile. E’ la promessa che arriva da Simona Malpezzi, eletta ieri all’unanimità capogruppo dei senatori del Pd.

“E’ proprio con le parole, il sapere e la capacità di cura di una donna che interpreterò questo ruolo – spiega – senza lasciare nessuna indietro”.

Il segretario del Pd Enrico Letta ha commentato con queste parole l’elezione della senatrice Malpezzi: “Simona #Malpezzi è stata appena eletta capogruppo dei Senatori PD⁩. Buon lavoro Simona! Grazie ad Andrea e a tutte le senatrici e i senatori del pdnetwork. Al lavoro al servizio dell’Italia”.

“Buon lavoro alla nuova presidente dei Senatori PD, Simona Malpezzi, ed al suo vicepresidente vicario Alan Ferrari”. Lo ha scritto ieri su Twitter il capogruppo uscente del Pd al Senato, Andrea Marcucci. 

Photo Credit Lista per Pioltello.it

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