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Torremaggiore (Foggia), diverse morti sospette nell’hospice: l’autopsia conferma tracce di sedativi

Depositato dall’istituto di medicina di Foggia l’esito dell’autopsia sui pazienti deceduti misteriosamente nell’hospice di Torremaggiore nel Foggiano: gli esami effettuati hanno confermato la presenza – per 12 dei 15 pazienti – di tracce di Midazolam e Promazina nel sangue, pur non essendo, secondo l’accusa, medicinali prescritti nel piano terapeutico. Si tratterebbe di farmaci con principio attivo che agirebbe sul sistema nervoso per indurre i pazienti ad un rilassamento muscolare. Al centro dell’inchiesta un infermiere di 55 anni finito nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio volontario.

“Sebbene tali medicinali – spiegano gli inquirenti – siano comunemente utilizzati come sedazione terapeutica e per ridurre lo stato di sofferenza nei malati terminali, necessitano comunque di una prescrizione medica, totalmente assente sui quindici corpi disseppelliti”.

“Il mio assistito – dichiara il legale dell’infermiere, l’avvocato Luigi Marinelli – è stato fin dall’inizio dell’inchiesta tranquillo. Ha sempre sostenuto di aver eseguito ciò che veniva prescritto dai sanitari. Come mai è indagato soltanto lui se nella struttura era presente altro personale? L’infermiere attualmente lavora in una struttura sanitaria della provincia di Foggia dove è stato trasferito dopo l’indagine”.

Infermiera Piombino viene assolta per 6 morti ma appello-bis per altri 4

La Corte di Cassazione conferma l’assoluzione dell’infermiera di Piombino (Livorno), Fausta Bonino, per sei casi di morte sospetta avvenute in corsia, su 10 in totale, di cui è accusata nella vicenda giudiziaria.

Ci sarà poi un nuovo processo di appello per quattro altre morti sospette sulle quali non è stata confermata la sentenza di assoluzione della Corte di appello di Firenze del 22 gennaio dello scorso anno.

I decessi risalirebbero agli 2014/15, avvenuti nel reparto dove lavorava l’infermiera.

Fausta Bonino era imputata con l’accusa di averne causato la morte iniettando massicce dosi di eparina alle vittime.

Vaccino Astrazeneca, AiFA dispone la sospensione del lotto ABV2856. Campioni saranno analizzati dall’Iss

Il lotto sospeso dall’Aifa è quello relativo ai due casi di decessi rilevati in Sicilia dopo la somministrazione del vaccino anticovid. Una decina di persone iscritte nel registro degli indagati dai pm: tutta la catena di distribuzione fino al personale sanitario dell’ospedale militare che si è occupato dell’inoculazione. L’accusa è di omicidio colposo

 Sospeso un lotto del vaccino Astrazeneca, finito sotto esame dall’ente regolatorio della Danimarca e agenzie di altri stati membri dell’Ue. Dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi, di natura anche grave, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856.

Si tratta di una sospensione in via precauzionale. Con il divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale. L’agenzia si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’Ema, agenzia del farmaco europea. Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. 

L’Aifa tuttavia “sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti”.

In Sicilia consegnate 20.500 dosi del vaccino Astrazeneca appartenenti al lotto ABV2856, la cui somministrazione è stata sospesa dall’Aifa a seguito delle complicazioni in alcuni pazienti e delle morti sospette avvenute nell’Isola. Di queste, ne sono già state inoculate oltre 18 mila mentre la somministrazione di quelle rimanenti è stata sospesa. Il dato è stato reso noto dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nel corso di una conferenza stampa“.