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Calenda annuncia la fine dell’alleanza con Renzi

Il leader di Azione viva annuncia ufficialmente la separazione da Matteo Renzi: “I gruppi parlamentari si separeranno, lo ha detto Renzi. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia viva, faranno la loro strada e alle europee e noi faremo la nostra”. La separazione dei gruppi, chiarisce, “dipende da loro, siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via, lo possono fare loro. Lo facessero quando gli pare”, ha concluso.

Il leader di Azione ha rilasciato un’intervista alla trasmissione Agorà. “A me non frega niente di dove vanno a cena i compagni di Renzi, mi interessa se vanno a cena con un ministro di cui si chiedono le dimissioni, così i cittadini non capiscono niente”, ha detto Calenda riferendosi alla cena avvenuta al Twiga tra alcuni esponenti di Italia Viva e il ministro Santanché.

foto crediti business

Alcuni leader politici spingono a decisioni e misure urgenti contro il caro-bollette

Una pax elettorale per portare il governo Draghi a prendere decisioni e misure urgenti contro il caro-bollette.

La proposta è stata avanzata da Carlo Calenda nei giorni scorsi ed è stata rilanciata dal leader della Lega Matteo Salvini, ma per ora prosegue in ordine sparso il pressing dei partiti che chiedono all’esecutivo un nuovo intervento a sostegno di imprese e famiglie.

Il segretario leghista, dal suo tour in Calabria, propone “un armistizio” agli altri leader, anche “senza fermare la campagna elettorale”.

Basta una call su zoom, ha spiegato, per trovare “una soluzione comune”. Quella indicata dall’ex ministro dell’Interno è ispirata alle misure prese in Francia: cioè fissare al 4% il tetto degli aumenti delle bollette di luce e gas. “Abbiamo quantificato in 30 miliardi di euro l’intervento urgente e necessario per bloccare adesso gli aumenti delle bollette di luce e gas senza incorrere in sanzioni europee”, ha detto ancora Salvini, dando “per scontato” che Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni siano d’accordo con lui.

“Meno male. Almeno uno c’è arrivato – la prima reazione del leader di Azione Carlo Calenda -. Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro”.

Giuseppe Conte, fanno notare fonti del M5s, chiede da tempo un confronto fra partiti sul caro-bollette: vorrebbe “recuperare i 9 miliardi di extraprofitti persi per strada dal governo”, estendendo “questa tassazione anche ai settori farmaceutico e assicurativo”. Chiedendo di “ridistribuire immediatamente sui conti correnti di famiglie e imprese italiane i 50 miliardi di extraprofitti delle società energetiche”. Il Pd punta all’aumento del credito di imposta per le imprese energivore, nonché il tetto alle bollette, con il disaccoppiamento del prezzo fra fonti fossili e rinnovabili, con l’impegno di farlo anche a livello europeo.

“Le iniziative che prenderà il Governo Draghi – chiarisce il segretario Enrico Letta – siano le più determinate e tempestive sia a livello nazionale che a livello europeo. Troveranno il nostro sostegno”. “Spetta a Draghi, pur dimissionario, prendere l’iniziativa”, è anche la posizione di +Europa, mentre da Forza Italia, Antonio Tajani sollecita l’esecutivo a un intervento, aggiungendo che “l’azione Ue è fondamentale: l’Europa blocchi il Ttf, il mercato virtuale del gas di Amsterdam e imponga un prezzo alla Russia con la decisione di fissare un tetto comunitario”. “L’hai sfiduciato Draghi. Abbi il buon gusto di tacere per favore”, lo critica Calenda, in uno dei sempre più frequenti scambi social al veleno di questa campagna elettorale. “Aspetto con fiducia l’intervento che dovrebbe arrivare fra martedì e mercoledì – nota la sua ex alleata Emma Bonino, di +Europa -. Rimane il problema di essere stati così pirla da aver dimezzato Draghi, l’asset migliore per negoziare il tetto al prezzo del gas”.

E’ intesa tra Letta-Calenda. Al Pd 70% candidati, Azione/+Eu 30%

E’ arrivata l’intesa tra Pd e Azione-+Europa in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.

La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale.

Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa. Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi. Lo si legge nel testo dell’accordo sottoscritto oggi.

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