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Maltempo in Lombardia, due morti e tanti danni. Governatore chiede stato di emergenza al governo

Il maltempo continua a colpire la Lombardia: nella notte un nuovo, violentissimo temporale, accompagnato da forte scariche di fulmini e forti folate di vento, ha colpito intorno alle 4 di notte Milano e una buona parte della Brianza, come anche nella serata di ieri e della zona settentrionale della Lombardia. Il fenomeno è stato accompagnato, in alcune zone, anche da grandinate fuori dalla norma.

Con auto danneggiate, tetti scoperchiati, alberi abbattuti, ci sono feriti, danni agli ospedali della zona e anche una donna uccisa da un albero che è caduto, mentre si recava a lavorare, faceva l’operaia in una fabbrica a pochi passi da casa.

Ma c’è di più, anche nel Bresciano una scout di 16 anni è morta travolta da un albero sradicato dal maltempo. La Lombardia chiede lo stato di emergenza. Ottomila persone sono rimaste al buio tra Verona e Treviso, e anche in Brianza e nel Milanese.

Stazioni chiuse per allagamenti e danni vari. Ritardi ai treni e traffico in tilt.

Il presidente della Regione Lombardia dichiara: “La situazione relativa al maltempo è sicuramente grave, nel senso che queste improvvise trombe d’aria sono situazioni che non si sono mai verificate su questo territorio. E hanno creato sicuramente una serie di danni importanti da non sottovalutare”. “Stiamo raccogliendo i dati per poter fare una richiesta al governo – aggiunge – affinché venga applicata la situazione dello stato di emergenza. Sicuramente i danni superano i 100 milioni di euro”.

Rovinati a causa del maltempo anche campi di grano, barbabietole, frutta e vigneti. Tante le aziende agricole in ginocchio.

foto crediti vigilidelfuoco

Nuova Giunta di Regione Lombardia

Il presidente di regione Lombardia Attilio Fontana annuncia la nuova giunta di centrodestra dopo la vittoria alle Regionali.

Pertanto, il vicepresidente è l’assessore al Bilancio Marco Alparone (Fratelli d’Italia), al Welfare confermato l’uscente Guido Bertolaso. La giunta è composta da 7 assessori di Fratelli d’Italia, 5 della Lega, due di Forza Italia, uno di Lombardia ideale e da un tecnico.

Per Fdi l’assessore alla Cultura sarà Francesca Caruso, già assessore a Gallarate; Barbara Mazzali si occuperà di Turismo, Marketing territoriale e Moda. Completano la pattuglia del partito di Giorgia Meloni Romano La Russa, fratello di Ignazio, che terrà le deleghe alla Sicurezza e alla Protezione civile, e Paolo Franco, assessore alla Casa.

Gli assessori di Lega, Forza Italia e Lista Fontana, saranno: per la Lega Guido Guidesi che mantiene lo Sviluppo Economico e Massimo Sertori la delega alla Montagna. Oltre a loro, segue il quintetto del Carroccio composto dall’assessore uscente Claudia Terzi, alle Infrastrutture e Opere pubbliche, e da Elena Lucchini, assessore alla Famiglia e alla Solidarietà sociale. New entry per Alessandro Fermi, vicepresidente del Consiglio regionale nell’ultima legislatura, che si occuperà di Università, Ricerca e Innovazione. In giunta per Forza Italia ci saranno Simona Tironi e Gianluca Comazzi. Per Fi Comazzi sarà il nuovo assessore a Territorio e Sistemi verdi, Tironi all’Istruzione, Formazione e Lavoro. Viene così liberato un posto in Consiglio per Giulio Gallera. Per la Lista Fontana, insieme a Bertolaso, entra in giunta il bresciano Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima.

Capitolo sottosegretari: Lara Magoni di Fdi avrà le deleghe a Sport e Giovani, Raffaele Cattaneo di Noi Moderati finirà a Relazioni internazionali ed Europee, Mauro Piazza della Lega all’Autonomia e rapporti con il Consiglio regionale e Ruggero Invernizzi di Forza Italia a Controlli, Patrimonio e Digitalizzazione. Esce quindi dalla giunta il pluricampione Olimpico Antonio Rossi, che è stato sottosegretario con delega a Sport e grandi eventi.

foto crediti huffingtonpost

Regionali 2023, terza proiezione Tecnè conferma la vittoria del centrodestra, Rocca e Fontana in testa nel Lazio e in Lombardia

La terza proiezione fornita da Tecnè per Mediaset conferma la vittoria del centrodestra: nel Lazio è nettamente in avanti Francesco Rocca con il 53,1% dei voti scrutinati, in Lombardia invece è primo Attilio Fontana con il 53,8% delle preferenze. Allarme per l’affluenza, perché è in calo.

Hanno votato secondo i dati odierni forniti dal Viminale, il 40% degli aventi diritto. La premier Giorgia Meloni esulta, visti anche i risultati molto incoraggianti di Fdi.

“E’ un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del governo”. Fontana esulta per la sua seconda vittoria in regione lombardia: “Il primo sentimento è la gioia per i lombardi che hanno capito il nostro lavoro”. Majorino incassa la sconfitta e ammette: “Non aver avuto un leader Pd non ci ha aiutato”.

fotocrediti interess.it

Majorino, candidato regionale centro sinistra, sfida con una nota il presidente uscente Attilio Fontana

Pierfrancesco Majorino, candidato alla regione del centro sinistra, sfida in una nota, l’attuale presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

“Per sfuggire alla situazione di evidente difficoltà che vive Regione Lombardia si affida a un cahier di buoni propositi per il 2030. Delinea l’obiettivo di una smart land del futuro.

Peccato che tutti giorni i lombardi debbano fare i conti con una sanità che non funziona come dovrebbe e con un sistema infrastrutturale ferroviario non degno della Regione capace solo di creare disagi agli utenti e in particolare ai pendolari. E lo stesso Fontana nel suo discorso non ha potuto evitare di tirare le orecchie a Trenord e FS per superare le evidenti criticità sul campo”.

Per Majorino, Lombardia 2030 è stata “una surreale sfilata elettoralistica pagata dal contribuente lombardo. Colpisce la totale assenza di proposte sul piano del sostegno a imprese e lavoratori e inquieta la totale assenza di visione da parte di Fontana sul piano dell’utilizzo dei fondi del Pnrr. Solo un elenco di vuoti propositi e nient’altro. Per il futuro servirà ben altro. Occorre cambiare passo”.

Caso camici, governatore Lombardia Fontana: prosciolto insieme ad altre 4 persone (anche il cognato Dini), il fatto non sussiste

“Il fatto non sussiste”. E’ la decisione del gup di Milano Chiara Valori che proscioglie Attilio Fontana e altre quattro persone dall’accusa di frode in pubbliche forniture. La vicenda è quella del cosiddetto “caso camici” cioè l’affidamento – nell’aprile 2020 – da parte della Regione Lombardia di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro in cambio di 50mila camici e 7mila dispositivi di protezione a Dama, cioe’ società di Andrea Dini, cognato del governatore Fontana. Anche per Dini il gup ha stabilito il non luogo a procedere. Con lui sono stati prosciolti Filippo Bongiovanni, ex dg di Aria Spa, la centrale acquisti di Regione Lombardia, la dirigente della società Carmen Schweigl e Pier Attilio Superti, vice segretario generale di Regione Lombardia.

«Il presidente è stato screditato in un momento tragico per la Lombardia e per un caso che ha coinvolto lui e la sua famiglia»: così i legali di Attilio Fontana, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, hanno commentato l’indagine sul «Caso camici» aggiungendo che il presidente della Regione si è detto «felice e commosso» alla notizia del proscioglimento da parte del gup di Milano.

ph crediti lecodibergamo