Archives

Malpensa, tamponi molecolari a chi arriva dalla Cina

In Cina ospedali pieni, pochi farmaci a disposizione e un’epidemia da Covid – 19 che dilaga, nuovamente.
Si parlerebbe infatti di circa 1 milione di contagi e 5 mila decessi al giorno.

Torna così lo screening con il tampone a Malpensa per chi arriva dalla Repubblica Popolare Cinese: da ieri, infatti, 26 dicembre, chi atterra nello scalo milanese da un volo proveniente dal paese asiatico viene sottoposto regolarmente in aeroporto a tampone per la ricerca di Sars-Cov-2. La procedura è stata richiesta dall’Ats dell’Insubria, alla luce dell’aumento dei contagi in Cina. Una notizia che si legge anche sul sito dell’aeroporto con un avviso pubblicato sull’home page in cui si rimanda per ulteriori informazioni al sito del ministero degli Esteri ‘Viaggiare sicuri”.

È “immediatamente valido” e resterà in vigore “fino al 30 gennaio 2023” il regolamento per sottoporre a tampone antigenico molecolare i passeggeri in arrivo dalla Cina che atterrano all’aeroporto di Malpensa. “Si registra nel Paese un elevato numero di infezioni da Covid con la conseguente forte pressione per il sistema sanitario cinese”, si legge nell’avviso pubblicato su ‘Viaggiare sicuri’, che informa i passeggeri del fatto che “la Regione Lombardia ha dato indicazione alla Ats Insubria, di riferimento per l’aeroporto di Malpensa, di sottoporre a tampone molecolare di screening per Covid-19 tutti i passeggeri/operatori provenienti dalla Cina. Tale disposizione ha attivazione immediata con scadenza 30 gennaio 2023 salvo diversa rivalutazione della situazione epidemiologica”. La Regione Lombardia quindi richiede un tampone molecolare a chi arriva in volo a Malpensa dalla Cina, tampone che comunque non è obbligatorio. Si tratta di una misura di prevenzione che serve anche ad accertare il tipo di variante Covid di chi arriva dal Paese asiatico.

Green pass, preside vieta l’accesso a scuola alla prof no vax con il tampone negativo: intervengono i carabinieri

 

Docente sceglie di fare  il vaccino anti-Covid e litiga con la preside che non voleva farla entrare a scuola nonostante avesse con sé  l’esito negativo del tampone molecolare, sono dovuti intervenire i  carabinieri.

L’episodio è avvenuto la scorsa settimana all’istituto Mattei di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). A chiedere l’intervento dei militari è stata la prof poiché “la dirigente non voleva permettermi di andare in classe”, ha spiegato.

Non voglio vaccinarmi, è una mia scelta legittima e consapevole, quindi, proprio per evitare problemi all’accesso a scuola, mi sono sottoposta a un tampone molecolare con esito negativo nelle 48 ore precedenti.

Non avendo però ricevuto in tempo il codice del green pass temporaneo, mi sono presentata in aula solo con il referto del test firmato dal medico. Secondo la preside, non era sufficiente. Anche altri operatori del Mattei, non intenzionati a vaccinarsi, si trovano nella mia stessa situazione”, ha affermato la docente.

La notizia è stata riportata dal quotidiano Libertà, a cui la preside Rita Montesissa ha spiegato: “Non è successo nulla di grave, la situazione si è stemperata subito“. Grazie all’intervento  delle forze dell’ordine la docente ha potuto prendere servizio in aula.