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Arriva il vaccino anti-cancro, istruisce le difese

Scoperto il vaccino anti-cancro. Entra in circolo e, come un cavallo di Troia, portando con sé le istruzioni necessarie per rendere riconoscibili le cellule tumorali al sistema immunitario.

Attraverso questa azione, potenzia la risposta contro il cancro e anche l’efficacia dei farmaci immunoterapici, contrastando i fenomeni di resistenza a questi trattamenti.

E’ una ricerca tutta italiana e le sue caratteristiche sono state illustrate su Science Translational Medicine da ricercatori del laboratorio Armenise-Harvard di immunoregolazione presso l’Italian Institute for Genomic Medicine (Iigm) e della biotech italo-svizzera Nouscom.

foto crediti ticinonews

Covid, sistema immmunitario ricorda l’infezione fino a 21 mesi

Secondo una recente ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze, Pnas, e coordinata da Anna Martner, dell’Università svedese di Göteborg, il sistema immunitario può ricordare a lungo di essere stato in contatto con il virus SarsCoV2, per un periodo che varia da tre a 21 mesi dall’infezione.

Il risultato potrebbe aiutare a capire perché nei casi di reinfezione si osservi una riduzione dei casi gravi di Covid-19, e di mortalità.

Nella ricerca in questione, sono stati analizzati i campioni di sangue di 30 pazienti in un periodo compreso fra uno e 21 mesi dall’infezione e per ognuno di essi è stata analizzata la durata della presenza dei linfociti T, le cellule immunitarie specializzate nel combattere il virus SarsCoV2. Si è osservato così che, sono rimasti stabili e duraturi nel tempo soltanto i livelli delle citochine prodotte dai linfociti T helper, ossia le cellule immunitarie che coordinano le difese dell’organismo. Rimasti stabili fino a 21 mesi i livelli dell’interleuchina-2 (IL-2), mentre le cellule T responsabili della produzione di altre citochine hanno avuto una durata massima di 12 settimane.