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Islanda, donne in sciopero per la parità salariale: presente anche la premier

In Islanda di decine di migliaia di donne chiedono la parità salariale. Con loro anche la premier Katrin Jakobsdottir. Si tratterebbe del primo sciopero di una giornata al femminile a partire dal 1975 nel Paese, quando il 90% delle donne islandesi si rifiutò di lavorare nell’ambito del ‘kvennafri’ (giorno di riposo delle donne), portando a cambiamenti cruciali, tra cui la prima donna eletta presidente. Lo sciopero, organizzato da circa 40 associazioni differenti, ha come slogan ‘Tu chiami questa uguaglianza?’. Tra le partecipanti ci sono lavoratrici dell’industria della pesca, insegnanti, infermiere, ma anche la premier.

La manifestazione prevede la presenza di circa 25mila persone nel centro della capitale islandese, Reykjavík. Ma una decina di altri eventi organizzati in Islanda per il più grande sciopero delle donne da mezzo secolo a questa parte.

foto crediti it.jobrapido.com

Sciopero dei medici l’1 e 2 marzo, per il troppo carico di lavoro

Organizzazioni sindacali Sindacato medici italiani (Smi) e Sindacato italiano medici del territorio (Simet) hanno indetto lo sciopero per tutti i medici dell’area convenzionata, con la chiusura degli ambulatori il prossimo 1 e 2 marzo e hanno convocato anche una manifestazione a Roma il 2 marzo dalle ore 9.00 in poi, al ministero della Salute.

Lo annuncia in una nota dell’Intersindacale medica. «Il malessere della categoria è palpabile – spiegano – carichi di lavoro insostenibili mancanza di tutele, burocrazia aberrante e non ultimo il mancato indennizzo alle famiglie dei colleghi deceduti per Covid. Uno schiaffo, da parte dello Stato, soprattutto agli orfani di quei medici».