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Lavoro, governo: “Sgravi di 2 anni per assumere giovani e donne”. “Bonus da 100 euro a gennaio 2025 per dipendenti con redditi bassi”

È in arrivo per domani 1 maggio 2024 un nuovo decreto che l’anno scorso in quella data furono approvate norme sull’inclusione con l’addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti. Ora le nuove misure sono contenute nel Decreto coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, martedì all’esame del Cdm.

L’obiettivo, come sottolineato dal premier Meloni al tavolo con i sindacati, è di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, “segnatamente quelli più esposti”.

In particolare, per il lavoro sono in arrivo misure per sostenere occupazione giovanile, di donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto a queste sono previste disposizioni ad hoc per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Si fanno spazio “azioni per riqualificare” i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

Indennità 100 euro a gennaio 2025

Erogata poi a gennaio 2025 un’indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Con il Decreto coesione il governo punta ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Questi fondi europei vengono assegnati al Paese ogni sette anni vanno spesi, destinandoli a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.

 

Lavoro, ok dal Senato alla legge sulla parità salariale

“Con il via libera definitivo di oggi al Senato, giunto all’unanimità, alla legge sulla parità salariale il nostro Paese compie un passo di fondamentale importanza verso il completo superamento delle disuguaglianze di genere, l’aumento dell’occupazione femminile, l’assunzione del principio di condivisione tra donne e uomini delle opportunità e delle responsabilità sul lavoro e in famiglia”.

Lo hanno annunciato le relatrici della legge alla Camera e al Senato Chiara Gribaudo e Valeria Fedeli.

“Grazie all’impegno del Movimento, volto a ottenere l’assegnazione in sede deliberante alla commissione Lavoro del Senato, il testo unificato sulla parità di opportunità sarà a breve legge dello Stato italiano”, dichiara la presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama, Susy Matrisciano (M5s) dopo l’ok arrivato all’unanimità.

“Si tratta già di un risultato cruciale per la vita di tantissime e tantissimi lavoratrici e lavoratori – aggiunge – ottenuto grazie alla comunità d’intenti con tutte le forze politiche, ma è anche il primo passo verso il raggiungimento di obiettivi ancora più ambiziosi su cui, oggi più che mai, è impossibile pensare di procrastinare: l’ottenimento dell’effettiva parità salariale uomo-donna e la previsione di un salario minimo per tutti i lavoratori e le lavoratrici”.