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Padova, morto il piccolo Geremia Fontana: amico di Brumotti

E’ morto all’età di 14 anni, all’ospedale di Schiavonia (Padova), il piccolo Geremia Fontana: che da due anni lottava contro una forma di tumore osseo, molto aggressiva.

Una battaglia iniziata nel giugno 2022, che non ha mai spento la straordinaria voglia di vivere del ragazzo. “Un vero esempio di forza, un vero eroe”, aveva scritto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, raccontando la sua storia. Il 14enne da pochi mesi era diventato amico di Brumotti di Striscia la Notizia, che insieme, a gennaio, avevano visitato il Motor Bike Expo di Verona.

Il ragazzo lascia da soli i suoi genitori Mirco e Stefania e i fratelli più grandi di lui.

ph credit da facebook

A Padova, camion travolge e uccide un 69enne

Un incidente stradale è avvenuto ieri sera a Padova. Un uomo di 69 anni è morto sul colpo, dopo essere stato travolto da un camion nella zona industriale.

La vittima era scesa dal proprio camion in aiuto di un collega e, nell’attraversare la strada, non si è accorta dell’arrivo di un Tir, che l’ha investito e ucciso. Inutili i tentativi dei soccorritori di rinanimare l’uomo.

Malattie Rare: Veneto esempio di eccellenza, guida la classifica in Europa

Al via a Padova gli “Stati Generali Malattie Rare”: il primo evento di richiamo europeo che unisce la realtà locale, nazionale ed europea.

“Oggi abbiamo una legge sulle Malattie Rare approvata all’unanimità in Parlamento. Servono adesso quei decreti attuativi che devono calarla nel quotidiano dei pazienti, a beneficio loro e dei loro familiari, affinché la legge diventi di fatto operativa e permetta un maggior coordinamento tra tutti gli operatori sanitari che si occupano di Malattie Rare”, spiega il Dottor Claudio Zanon, Direttore Scientifico di Motore Sanità, dando il via alla giornata di lavori Stati Generali Malattie Rare – Nord Est Italia, organizzata da Motore Sanità e promossa da Regione Veneto e dal Dipartimento Funzionale Malattie Rare, e dall’Azienda Ospedale-Università di Padova. “Quest’anno – continua Zanon – gli Stati Generali sulle Malattie Rare si occuperanno di tutti gli aspetti non solo teorici, ma soprattutto pratici, per cercare di rendere più facile la presa in carico di questi pazienti e per far sì che essi possano trovare soluzioni e punti di riferimento semplificati per quanto riguarda la cura a cui devono sottoporsi, che spesse volte è per sempre. Seppur il 70% delle Malattie Rare siano pediatriche, infatti, alcune perdurano per tutta la vita e quindi rientrano non solo nell’ambito delle Malattie Rare, ma anche di quella che è una gestione della cronicità della malattia. La legge recentemente approvata e le disposizioni date alle Regioni vogliono dare riscontro a quella che è la soluzione più semplice, possibile e plausibile per questi pazienti e per quanto riguarda la loro presa in carico. Il nuovo testo di legge ha inoltre recepito e fatto proprio la proiezione europea delle reti per le Malattie Rare, reti che stanno aprendo la strada al grande obiettivo di realizzare l’Unione Europea della Salute”.

“Con un budget di 5.3 miliardi di Euro l’EU4 Health Program 2021-2027 rappresenta un intervento in ambito sanitario che non ha alcun precedente nella storia dell’Unione Europea (UE) a riguardo di temi di salute pubblica e individuale dal valore aggiunto europeo con un’attenzione particolare proprio alle Malattie Rare, nell’ottica di aprire la strada all’Unione Europea della Salute”, chiosa Giorgio Perilongo, Professore Ordinario di Pediatria del Dipartimento Salute della Donna e del Bambino e coordinatore Dipartimento Funzionale Malattie Rare, AOU Padova. “È da queste considerazioni che si è partiti per promuovere, proprio in occasione della Giornata Mondiale sulle Malattie Rare 2023, un seminario che serva a far crescere una consapevolezza diffusa sulla rilevanza di perseguire il grande obiettivo che la Commissione Europea si è posto per il suo futuro, ossia quello di costruire l’Unione Europea della Salute”.

In Veneto circa 50 mila persone stanno lottando contro le Malattie Rare”, sottolinea Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità e al Sociale, Regione del Veneto. “Pazienti fino ad alcuni anni fa pressoché invisibili, nei grandi numeri della sanità. Ma il Veneto ha avviato, da tempo, un percorso d’eccellenza nella ricerca e nella cura di queste malattie. Ed oggi è la regione, il territorio, che in Europa guida ogni classifica in questo campo. Emblematico l’esempio di Padova: l’Azienda Ospedale Università Padova che è parte di 22 dei 24 European References Networks (altrimenti noti con l’acronimo ERN), ossia le reti europee che legano fra loto gli istituti di eccellenza per 24 gruppi di Malattie Rare rispettivamente. In questo contesto partecipiamo da protagonisti a questi “Stati Generali” dai quali sicuramente usciranno stimoli e suggerimenti preziosi. Il Veneto oggi ha acquisito negli anni una posizione di leadership a livello europeo ed extraeuropeo. L’attrattività regionale del Veneto è del 30,3 per cento dei pazienti pediatrici e del 20 per cento nell’adulto. Le Malattie Rare sono un tema apparentemente di nicchia, ma in realtà ampiamente diffuso nella società odierna: nella sola Padova si curano oltre 500 di queste patologie. E sono sempre di più i pazienti che scelgono il Veneto come meta per la diagnosi e la cura delle proprie patologie rare. La sfida è lanciata: il percorso dell’eccellenza tracciato”.

Anche Maurizio Scarpa, Direttore Centro Coordinamento Regionale Malattie Rare Friuli AOU Udine e coordinatore METABERN – European Reference Network For Rare Hereditary Metabolic Diseases, ha parlato degli ERN: “Stiamo lavorando per integrare gli ERN nel sistema Sanitario Nazionale e rispondere così ai bisogni di salute dei pazienti affetti da malattie rare”.

A chiudere la giornata di lavori Angelo Paolo Dei Tos, Professore Ordinario Anatomia Patologica Università Degli Studi di Padova e Direttore UOC Anatomia Patologica AOU Padova: “Il tema della rarità riguarda anche i tumori. Definiti in base alla incidenza (meno di 6 casi/100.000 abitanti) rappresentano in realtà il 20% di tutti i tumori. La Mancanza di expertise diagnostico e terapeutico di fatto discrimina i pazienti affetti da tumore raro”.

Padova, paziente accoltella dottoressa in ospedale

Era appena finita la seduta di terapia antalgica, quando un paziente, di anni 85, si è scagliato con un coltello contro la dottoressa che lo stava assistendo, ferendola al collo e a una mano.

E’ accaduto ieri mattina allʼistituto oncologico di Padova. Gli infermieri sono riusciti a disarmare e a bloccare lʼanziano signore. Le condizioni di salute del medico, 60 anni, ricoverato nel reparto di chirurga plastica, sono stabili, ma non gravi.

Tentato femminicidio a Padova, grave una donna. L’ex aveva già ucciso la precedente compagna

Donna di 52 anni è stata accoltellata nella sua abitazione a Padova dall’ex convivente che, dopo averla colpita alla schiena l’ha lasciata a terra, gravemente ferita, fuggendo poi via.

L’uomo, che non aveva mai accettato la fine del loro rapporto, nutriva un forte risentimento di odio nei confronti della donna.

Fermato dai Carabinieri, è il principale indiziato del tentato omicidio.

In quanto, il fatto è avvenuto in un appartamento del quartiere Arcella, dove i pare avessero convissuto per qualche mese. Portata all’ospedale e sottoposta ad un’operazione d’urgenza, la 52enne è stata dichiarata fuori pericolo.

Dalle indagini effettuate è emerso che l’uomo ha alle spalle precedenti penali per condanna di omicidio, avvenuta nel 1999, nei confronti di un’altra ex, con la quale c’era sempre stato un rapporto di convivenza. E di stalking nei confronti di una terza donna, che tormentava, anche in questo caso non accettando la fine della loro storia d’amore.

Padova, bambino rapito mentre andava a scuola

Padova  un bimbo di cinque anni, è stato rapito ieri mattina mentre andava a scuola. Le indagini proseguono e il principale sospettato  è il padre.

Secondo la madre sarebbe stato lui a strapparle il figlio di 5 anni.

La donna è una ragazza moldava di 26 anni: si era rifugiata in Italia per allontanarsi dall’uomo che già una volta le aveva portato via il figlio, tenendolo con sé per mesi. Tre anni fa, la giovane aveva ottenuto l’affido del bambino dopo che l’uomo aveva mostrato segni di squilibrio. La magistratura di Bucarest aveva anche imposto al padre un divieto di avvicinamento.

 

photo crediti ilgazzettino