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Veneto, non passa la legge sul suicidio medicalmente assistito

Bocciata in Veneto, la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, affrontata ieri in un lungo dibattito che si è tenuto in regione.

Il voto della norma, proposta dall’associazione ‘Coscioni’ richiedeva il sì della maggioranza assoluta. Erano in votazione in tutto 5 articoli. Il secondo, in particolare, era ritenuto un articolo ‘fondamentale’ della legge, per cui il presidente Roberto Ciambetti ha proposto il rinvio in commissione, che è stata poi approvato dall’assemblea. La discussione e il voto hanno visto la spaccatura del centrodestra, con Fdi e Fi contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, come le opposizioni.

Sia il primo che il secondo articolo hanno in particolare ottenuto 25 voti favorevoli, 22 contrari, e 3 astenuti. La maggioranza dei voti assoluta, fissata a quota 26, non è stata quindi raggiunta. Il presidente Ciambetti, dopo una breve riunione dell’ufficio legislativo del Consiglio, ha messo ai voti il rinvio in Commissione del testo, approvato con 38 sì e 13 assenti.

Il progetto di legge in questo modo, ha spiegato Ciambetti, diventerà “ordinario” e non avrà i tempi contingentati, come invece prevede lo Statuto regionale a proposito delle proposte di legge di iniziativa popolare. Se non verrà affrontata in questi mesi, sostanzialmente la proposta normativa rimarrà incardinata all’ordine del giorno della prossima legislatura.

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Governatori e sindaci più amati d’Italia

Luigi Brugnaro sindaco di Venezia (65%) è il sindaco più amato d’Italia, segue Marco Fioravanti con il suo secondo posto (Ascoli Piceno, 64%), e Antonio De Caro di Bari, con il suo 62%, che dal secondo scende in terza posizione.

A rivelarlo è la Governance poll 2022 di Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore sul consenso ai governatori e ai sindaci da parte dei cittadini italiani da Nord a Sud.

I 26 comuni in cui il sindaco è stato eletto nel mese di giugno 2022 non rientrano nella classifica.

Tra i governatori più amati in Italia, al primo posto, ancora una volta, Luca Zaia, presidente del Veneto, con il suo 70% delle preferenze.

E poi ci sono a seguire Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, che supera Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), con il suo 68%, Che scende in terza posizione con il 65%.

Poi abbiamo, sempre nella parte alta della classifica anche i primi cittadini delle grandi città metropolitane, come ad esempio, al 4° posto il sindaco Giuseppe Sala (Milano) che arriva al 60%, così anche la 5° posizione che è toccata al neoeletto Gaetano Manfredi (Napoli), che totalizza il 59,5%,e che condivide in ex aequo con il sindaco di Bologna Matteo Lepore.

I primi cittadini di Torino e Roma, Stefano Lorusso e Roberto Gualtieri, pur perdendo un po’ di consenso rispetto al risultato ottenuto nelle recenti elezioni dello scorso settembre, rimangono abbondantemente sopra la soglia del 50%, in particolare Lorusso si piazza in 15° posizione con il 57% mentre il sindaco della Capitale è a metà classifica con il 54%.

E’ chiaro che molti sindaci neo eletti al primo mandato pagano lo scotto di dover dimostrare ai cittadini nell’immediato un completo cambio di passo rispetto al passato. E’ altresì interessante notare che ben 62 Sindaci sui 78 testati ricevono almeno il 50% dei consensi, indicatore questo di un forte legame sentimentale che si è creato con i cittadini.

Tra i Presidenti di Regione, invece, oltre al trio dei primi tre qui sopra menzionati, troviamo anche, nella classifica di gradimento, al 4° posto Giovanni Toti (Liguria), che è anche il leader nazionale di Italia al Centro, con il 61% di gradimento, aumentando di 5 punti rispetto al giorno delle elezioni, così anche Roberto Occhiuto (Calabria), eletto nello scorso settembre, aumenta del 3,5% e con il 58% conquista la 5° posizione in comproprietà con Vincenzo De Luca (Campania).

Interessante anche la settima posizione condivisa tra il Presidente della Lombardia Attilio Fontana e quello della Sicilia Nino Musumeci. Entrambi conquistano un 50% del consenso ed è da notare che in queste due regioni si voterà nei prossimi mesi, in Sicilia in autunno ed in Lombardia ad inizio 2023.

Inoltre rispetto al giorno delle elezioni Bonaccini è il presidente che ha aumentato il maggior consenso (+13,6%) seguito da Fedriga (+10,9%) e Musumeci (+10,2%).

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