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West Nile: Iss, raddoppiano i contagi

Dall’inizio di giugno 2022, sono stati confermati 94 casi; di questi 55 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (16 in Emilia-Romagna, 33 in Veneto, 4 in Piemonte e 2 in Lombardia).

Mentre 7 sono stati i decessi registrati 5 in Veneto, 1 in Piemonte e 1 in Emilia-Romagna. Lo indica il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità sull’attività di sorveglianza nei confronti del virus del West Nile, aggiornati al 2 agosto 2022.

Nel nostro Paese, la sorveglianza epidemiologica del West Nile (Wnv) è curata dal Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS e dal Centro studi malattie esotiche (Cesme) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, in collaborazione con il Ministero della Salute, a regolarla è il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025, che integra una parte relativa alla sorveglianza dei casi umani e una parte relativa a quella dei casi di natura veterinaria. La presenza del West Nile Virus è stata confermata in 15 uccelli appartenenti a specie bersaglio e in 10 uccelli selvatici, così come in 100 virus pool di zanzare catturati in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte Emilia Romagna e Lombardia.

Il virus WNV è mantenuto in natura da un ciclo primario di trasmissione zanzara-uccello-zanzara (ciclo endemico): le zanzare ornitofile adulte (vettori) si infettano pungendo uccelli viremici (ospiti amplificatori o serbatoio).

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione, più rari, possono avvenire tramite trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Incubazione e sintomi
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

Esperti per difendersi dalle punture consigliano di indossare indumenti di colore chiaro dal crepuscolo all’alba, con pantaloni e maniche lunghe, usare repellenti cutanei e, per gli ambienti, insetticidi a base di piretro. Ma anche soggiornare e dormire solo in ambienti provvisti di zanzariere alle porte alle finestre, preferibilmente trattate con repellenti per zanzare e usare il condizionatore durante la notte. La West Nile, è pericolosa soprattutto per anziani e persone disabili e deboli, che rischiano una forma neuroinvasiva in maniera molto grave.

foto crediti italsia.it