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“Ho incontrato Papa Francesco.
Spero che questo colloquio abbia conseguenze storiche per l’Ucraina.
In particolare, per quanto riguarda il rientro dei bambini ucraini a casa”. Lo ha scritto Volodymyr Zelensky su Twitter dopo l’incontro avvenuto ieri pomeriggio in Vaticano con Papa Francesco. Sarebbero circa 19.393, i bambini deportati in Unione Sovietica.

La visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Vaticano è durata circa settanta minuti. Il faccia a faccia con Papa Francesco è andato avanti per circa quaranta minuti, alla presenza di un interprete francescano (Marko Gonkalo, ringraziato da Bergoglio: “I suoi genitori sono nei rifugi sottoterra, sotto le bombe. E lui continua a fare il suo dovere qui”).

“Il Papa – informa la nota vaticana – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.

Poi Zelensky ha avuto colloqui anche con la segreteria di Stato con il “ministro degli Esteri” mons. Paul Richard Gallagher per circa mezz’ora. Si lavora per la pace in Ucraina. Jorge Mario Bergoglio ha donato a Zelensky una scultura che raffigura un ulivo. A sua volta, il leader ha omaggiato il Pontefice con una icona della Madonna sui resti di un giubbotto anti-prioettile squarciato da proiettili.

foto crediti today