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Taiwan e Usa hanno raggiunto “il consenso sul mandato negoziale” su 11 aree – tra cui clima, agricoltura e commercio digitale – con l’obiettivo di lavorare alla definizione di un accordo nell’ambito della ‘Iniziativa Usa-Taiwan sul commercio del XXI secolo” annunciata lo scorso giugno, pochi giorni dopo la ‘Iniziativa economica per l’Indo-Pacifico’ che escludeva Taipei.

L’intesa, se raggiunta, non sarà un accordo di libero scambio su cui invece puntava l’isola.

I negoziati approfondiranno le relazioni commerciali e di investimento bilaterali, promuoveranno le priorità commerciali reciproche basate su valori condivisi, nonché l’innovazione e la crescita economica inclusiva per i lavoratori e le imprese a Taiwan e negli Usa, ha riferito una nota dell’Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (Ustr).

L’annuncio, maturato tra le crescenti tensioni delle manovre militari senza precedenti della Cina intorno all’isola in risposta alla visita di inizio mese a Taiwan della speaker della Camera Nancy Pelosi, è destinato ad alimentare tensioni tra Washington e Pechino che con maggiore insistenza va a contestare agli americani la violazione del principio della politica della ‘Unica Cina’ alla base dei rapporti bilaterali.

Intanto le truppe cinesi si recheranno in Russia per un ciclo di esercitazioni congiunte con la Russia e altri Paesi tra cui India, Bielorussia e Tagikistan. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Pechino, precisando che la presenza cinese «non è correlata all’attuale situazione internazionale e regionale». Le operazioni militari fanno parte di un accordo di collaborazione con «l’obiettivo di approfondire la cooperazione pratica e amichevole con gli eserciti dei Paesi partecipanti, migliorare il livello di collaborazione strategica tra le parti e rafforzare la capacità di risposta a varie minacce alla sicurezza», si legge in una nota.

La Cina ringrazia per il sostegno ricevuto con un dossier dal presidente russo Vladimir Putin, secondo cui la visita della Pelosi è stata una “provocazione ben pianificata”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha ricordato che più di 170 Paesi hanno riaffermato il principio dell’«unica Cina», sostenendo Pechino «nella sua salvaguardia di sovranità nazionale e integrità territoriale». I giudizi di Putin «sono una manifestazione di cooperazione strategica ad alto livello tra Cina e Russia e del sostegno reciproco coerente e fermo su questioni che riguardano i reciproci interessi fondamentali».

foto crediti laleggeeugualepertutti