Papa in Canada, ‘il viaggio aiuti la riconciliazione con i nativi’

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“Cari fratelli e sorelle del #Canada, vengo tra voi per incontrare le popolazioni indigene.

Spero che, con la grazia di Dio, il mio pellegrinaggio penitenziale possa contribuire al cammino di riconciliazione già intrapreso.

Per favore, accompagnatemi con la #preghiera”. Ha affermato Papa Francesco oggi in un tweet alla partenza del suo viaggio per il Canada.

Quello di Bergoglio è il 37/o viaggio internazionale del suo pontificato, che porta a 56 i Paesi da lui visitati. Ed è il quarto viaggio di un pontefice che si reca in Canada, dopo i tre fatti da Wojtyla, nel 1984, ’87 e 2002.

I capi delle comunità autoctone First Nations, alla vigilia dell’arrivo del santo Padre in Canada hanno detto queste parole, molto importanti per tutta la comunità ed il mondo intero: “È un momento storico importante per i sopravvissuti del sistema scolastico residenziale e del danno causato dalla Chiesa cattolica. Siamo stati colpiti tutti da questo sistema, direttamente o indirettamente. Queste scuse riconoscono quanto abbiamo vissuto e creano un’opportunità per la Chiesa di riparare ai rapporti con i popoli indigeni in tutto il mondo. Ma non finisce qui: c’è molto da fare. È solo un inizio”. Le parole del Gran Capo George Arcand Jr., distribuite alla stampa dalla Conferenza episcopale canadese, mostrano quanto sia ancora laborioso e difficile il percorso di “guarigione e riconciliazione” dopo gli orrori del sistema delle “scuole residenziali”, sostenuto in gran parte anche dalla Chiesa cattolica, nel programma governativo di assimilazione delle popolazioni aborigene.

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