L’obesità come malattia è legge. Il disegno offre una serie di strumenti che vanno dalla prevenzione alla cura, dalla sensibilizzazione sociale alla raccolta dati. Previsto anche un piano di formazione per il personale medico sanitario e la creazione di un Osservatorio per lo studio dell’obesità che farà capo al Ministero della salute.
Il ddl che riconosce l’obesità come malattia
L’Italia è il primo Paese al mondo ad approvare una legge che riconosce l’obesità come una vera e propria malattia “progressiva e recidivante”. Il Senato ha approvato, infatti, pochi giorni fa, il disegno di legge confermando quello licenziato dalla Camera. Il testo, di iniziativa parlamentare, prevede un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, un piano di formazione per i medici e i pediatri e l’istituzione presso il Ministero della salute, dell’Osservatorio per lo studio dell’obesità.
La maggioranza ha votato a favore, le opposizioni si sono astenute perché chiedeva maggiori risorse e che l’obesità come tale rientrasse nei livelli essenziali di assistenza. Il testo, ha affermato il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alberto Barachini, “riconosce l’obesità come una malattia e offre una serie di strumenti per la lotta e il contrasto all’obesità.
L’obesità non è un comportamento, un atteggiamento sbagliato del soggetto nei confronti del cibo e dell’alimentazione, ma è una vera e propria malattia progressiva e potenzialmente recidiva”.
L’articolo 2 del testo approvato sottolinea l’importanza di garantire l’erogazione, ai soggetti affetti dall’ obesità, delle prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza (Lea). Finanziare un “programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità” che promuoverà anche una serie di iniziative come l’allattamento al seno, la promozione delle attività sportive e la conoscenza delle principali regole alimentari nelle scuole e tra i genitori fino a sostenere la formazione e l’aggiornamento in materia di obesità e sovrappeso tra gli studenti universitari, i medici di famiglia, i pediatri e il personale del Ss