Una foto tratta dal profilo Facebook di Roberta Repetto, Roma, 20 Aprile 2021. FACEBOOK
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Rito abbreviato per i tre imputati, colpevoli della morte di Roberta Repetto, insegnante di 40 anni a cui fu asportato un neo sul tavolo da cucina del centro olistico Anidra di Borzonasca.

La donna, che aveva un melanoma, fu curata per due anni con tisane zuccherate e meditazione e morì a ottobre del 2020 all’ospedale San Martino di Genova dove era arrivata ormai in condizioni disperate.

A chiedere il rito alternativo sono stati il ‘santone’ del centro Anidra, Paolo Bendinelli, il medico bresciano Paolo Oneda e anche la psicologa Paola Dora, compagna di Oneda e presente al momento dell’operazione. Tutti e tre sono accusati di omicidio volontario in concorso.

Il processo comincerà il 28 giugno: quel giorno Oneda e Dora hanno chiesto di essere interrogati. Bendinelli, invece, difeso dall’avvocato Alessandro Vaccaro, ha deciso di non sottoporsi all’esame. Sempre il 28 giugno il gup deciderà sul rinvio a giudizio di Teresa Cuzzolin, responsabile legale di una delle aziende collegata al centro Anidra, imputata insieme a Bendinelli di circonvenzione di incapace.

Per la procura Cuzzolin e Bendinelli, “abusando delle condizioni di inferiorità psichica” della Repetto “la inducevano a elargizioni per complessivi 120 mila euro” in parte a favore del centro Anidra e “in parte a favore di Cuzzolin Teresa”.