Confartigianato lo ha inviato a tutte le forze politiche in vista del voto “per sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica”.
A partire dal fisco, perché “paghiamo 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’eurozona”.
“A chi si candida a guidare il Paese – dice il presidente Marco Granelli – chiediamo un patto di fiducia per realizzare, davvero, le riforme irrinunciabili per lo sviluppo. Chiediamo di porre l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, al centro degli interventi per rilanciare la competitività e di ri-orientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale”. Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato, un documento ampio, articolato in 45 pagine, approfondito punto per punto, “spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero” e si sollecitano riforme: per l’efficienza della burocrazia, per un ‘lavoro di qualità’ con un “no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza” e tagliando il cuneo fiscale e contributivo. Si evidenzia l’allarme costi per l’energia costi di elettricità e gas. E ancora: sostenibilità ambientale, accesso al credito, le sfide del Pnrr da realizzare “con la piena inclusione delle micro e piccole imprese”, come anche le transizioni green e digitale.