Si era parlato inizialmente di almeno 50 persone di cui molti bambini. Altre ferite gravemente a causa di un attacco terroristico messo in atto in una chiesa cattolica dedicata a San Francesco d’Assisi a Owo, in Nigeria: la dinamica della strage non è ancora del tutto chiara, ma sembrerebbe che sia avvenuta verso la fine della messa di Pentecoste, e che sia stato compiuto da più persone, un commando, per la precisione, come raccontato anche dal sacerdote che stava celebrando la messa, Andrew Abayomi, alla BBC.
La conferenza episcopale parta invece di 21 morti, come bilancio ufficiale. Nessun sacerdote, rapito.
“Che si intensifichino gli sforzi per dare la caccia agli aggressori”. Ed è questa l’esortazione della Conferenza episcopale cattolica della Nigeria verso il governo all’indomani del massacro.
Il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Lucius Ugorji, ha sottolineato il suo “grande shock e tristezza” per l’attacco: “Nessun luogo sembra essere di nuovo al sicuro nel nostro Paese, nemmeno i sacri recinti di una chiesa. Condanniamo con la massima fermezza lo spargimento di sangue innocente nella Casa di Dio. I criminali responsabili di tale atto sacrilego e barbaro dimostrano la loro mancanza del senso del sacro e del timore di Dio”.
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